Guardia di Finanza

Frode fiscale da 85 milioni di euro smascherata dalla Guardia di Finanza

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Le indagini hanno portato all’identificazione di venti indagati, per lo più giovani originari di Paesi dell’Est Europa, residenti tra le province di Bolzano, Venezia, Catania, Treviso, Rovigo, Padova, Bari e Pesaro Urbino.
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La Guardia di Finanza di Treviso ha portato a termine un’importante operazione volta a smascherare una vasta frode fiscale legata all’utilizzo indebito del Bonus Facciate. In totale, le indagini hanno portato al sequestro di 49 milioni di euro di crediti d’imposta e oltre 2 milioni di euro tra somme di denaro e altri beni nella disponibilità di 20 indagati.

Il caso, che risale all’anno scorso, ha visto il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Treviso sequestrare crediti fiscali per 31,5 milioni di euro e disponibilità liquide per 2,5 milioni di euro agli indagati. In totale, le indagini hanno portato al recupero di circa 85 milioni di euro in crediti fiscali, disponibilità finanziarie e altri beni illeciti.

Le indagini hanno portato all’identificazione di venti indagati, per lo più giovani originari di Paesi dell’Est Europa, residenti tra le province di Bolzano, Venezia, Catania, Treviso, Rovigo, Padova, Bari e Pesaro Urbino. Gli indagati sono stati accusati di truffa e indebite percezioni a danno dello Stato nonché di riciclaggio e reimpiego in attività economiche.

Per realizzare la frode, i venti indagati avrebbero creato partite Iva per ditte edili, attestando falsamente di aver compiuto i lavori che davano diritto a generare questa particolare tipologia di crediti. Fra gli indagati figura anche il titolare di uno studio di consulenza fiscale di San Biagio di Callalta, che ha curato la costituzione delle aziende intestate agli stranieri e che, dai riscontri investigativi, emerge quale ideatore dell’intero disegno criminoso.

I crediti d’imposta, ottenuti fraudolentemente e all’insaputa dei proprietari degli immobili, sono stati in parte monetizzati mediante cessione a istituti di credito, in parte ceduti a ditte individuali create ad hoc ovvero a società terze. Le indagini proseguono, anche per ricostruire compiutamente tutti i passaggi di denaro successivi alla monetizzazione dei crediti fittizi. A questo scopo, sono stati già attivati i canali di cooperazione internazionale per tracciare e sequestrare i proventi dei reati commessi, inviati all’estero per eludere o ostacolare gli accertamenti.

La Guardia di Finanza di Treviso ha dimostrato una volta di più la sua professionalità e la sua abilità nell’individuare e smantellare organizzazioni criminali che agiscono nell’illegalità, sottraendo risorse preziose al nostro Paese. La lotta alla criminalità economica e finanziaria è una priorità assoluta per le forze dell’ordine italiane e il successo dell’operazione di Treviso ne è una conferma.

venerdì 10 Marzo 2023

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