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Il “Bon Ton da spiaggia”

La Redazione
11 regole da rispettare al mare per Ferragosto e non solo
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Oggi è Ferragosto e gran parte degli italiani ama trascorrere la giornata al mare. Una tradizione che a volte può risultare stressante. Troppi i bagnanti che al mare si comportano come se la battigia fosse tutta di loro proprietà e come se gli altri non esistessero, rovinando il relax dei vicini di ombrellone. Ecco allora il decalogo del Codacons, un vademecum del “bon ton” da spiaggia con 11 indicazioni, frutto dell’elaborazione delle proteste ricevute dall’associazione.

Qualche punto potrà anche sembrare ovvio, peccato che nessuno lo rispetti. L’associazione chiede che tutti gli stabilimenti balneari espongano al pubblico questo decalogo, fatto di regole di buona maniera, ma anche di buon senso, in modo da rendere le vacanze più piacevoli per tutti.

Le 11 regole del “Bon Ton” da spiaggia

  1. Telefonino? No grazie. Al primo posto delle lamentele degli italiani c’era proprio lui, il telefonino. A quanto pare nemmeno in vacanza riusciamo a farne a meno. Ma al vicino di ombrellone, che magari sta cercando di fare un meritato riposino, non interessa sapere i fatti vostri. Se proprio non potete farne a meno, escludete la suoneria, i toni della tastiera e conversate almeno a voce bassa. Se volete ascoltare la radio, infine, fatelo con la cuffia.
  2. Social network. Oramai è imperativo condividere foto e video dalla spiaggia con i propri follower. Attenzione però perché gli altri bagnanti potrebbero non gradire essere ripresi in immagini, video e dirette, né essere fotografati a loro insaputa e finire sulla pagine Facebook o Instagram altrui. Si rischia inoltre di violare il diritto alla privacy e di commettere veri e propri reati.
  3. Fate largo, arrivo io. Rispettate lo spazio a voi destinato senza invadere l’ombrellone del vicino. Anche lui ha diritto al suo spazio vitale. Inoltre sappiate che i corridoi tra una fila d’ombrelloni e l’altra e i passaggi al mare sono destinati a tutti e, quindi, non vanno ingombrati né con la sdraio, né con i sandali o altre suppellettili.
  4. Schizzi e spruzzi. È salutare entrare in acqua gradatamente. Se non lo volete fare, peggio per voi. Ma almeno evitate di tuffarvi con dei tonfi da barile schizzando il vicino che da ore sta cercando di adattarsi gradatamente alla temperatura dell’acqua gelata.
  5. Doccia. Non state 3 ore sotto la doccia creando code chilometriche. La doccia al mare deve servire a rinfrescarvi non a lavarvi. Non usate poi saponi o shampoo: inquinano il mare.
  6. Mamma: alzati e cammina! Se volete rimproverare vostro figlio o farlo uscire dall’acqua, non fatelo a distanza, urlando e disturbando il vicino che sta cercando di fare un pisolino. Alzatevi!
  7. Campo di calcio e castelli. La spiaggia non è un campo di calcio. Se c’è uno spazio allestito allo scopo, ben venga una partitella, altrimenti ricordatevi che gli altri non sono contenti di ricevere le vostre pallonate in testa o sulla pancia. Stesso discorso per racchettoni o frisbee. Va bene fare il classico castello, ma c’è un limite a tutto. Se il bambino vuol fare la pista per le biglie non può occupare mezza spiaggia costringendo gli altri bagnanti a salti mortali per non rovinare la pista. Si alle gallerie, poi, ma no alle fosse!
  8. Sport acquatici. Basta con i pericolosi e rumorosi acquascooter o barche a motore che arrivano fino a riva. Rispettate le leggi in materia.
  9. Il mare non è una pattumiera! Non gettate le cicche di sigarette o la carta del gelato sulla sabbia. I resti del vostro pranzo non sono cibo per pesci. Cercate gli appositi cestini!
  10. Ambulanti. Sappiate che vendono merce contraffatta e di pessima qualità. In ogni caso, se non c’è niente che vi interessi, si può dire un fermo “No grazie”, senza bisogno di inscenare una discussione o contestare per 3 ore il prezzo per poi non acquistare nulla.
  11. Cani. Laddove è permesso portarlo in spiaggia, ricordatevi di tenerlo sempre vicino a voi, con guinzaglio (o guinzaglio e museruola se è una razza a rischio di aggressività). Non lasciate che seppellisca zoccoli, lecchi chiunque si avvicini o sollevi valanghe di sabbia.

Oltre alla Codacons, ci sono le regole da rispettare indicate sul sito della Guardia Costiera.

Per chi va al mare semplicemente per prendere il sole e nuotare, oltre alla principale regola di civiltà, ovvero “non lasciare sulla spiaggia o gettare in acqua avanzi di cibo, sacchetti e altri rifiuti”, ecco il Decalogo del Bagnante:

1) non fare il bagno se non sei in perfette condizioni psicofisiche;
2) anche se sei un buon notatore non forzare il tuo fisico;
3) dopo una lunga esposizione al sole entra in acqua gradualmente;
4) lascia trascorrere almeno 3 ore dall’ultimo pasto prima di fare il bagno;
5) non entrare in acqua quando è esposta la bandiera rossa;
6) se non sai nuotare bagnati in acque molto basse;
7) non allontanarti oltre i gavitelli che delimitano la zona di sicurezza per la balneazione;
8 ) non allontanarti dalla spiaggia oltre i 50 metri usando materassini, ciambelle, galleggianti o piccoli canotti gonfiabili;
9) evita di tuffarti dagli scogli;
10) osserva quanto previsto nelle ordinanze per la disciplina delle attività balneari, in particolare: non recare disturbo alla quiete dei bagnanti (schiamazzi, giochi, radio a volume elevato), non portare animali sulla spiaggia ad eccezione delle zone dove è espressamente previsto, non montare tende, accendere fuochi e campeggiare sulla spiaggia.

Per chi invece il mare preferisce viverlo attivamente, ecco alcune regole da rispettare:
immersioni in apnea o con bombole: oltre ad una perfetta condizione psicofisica, è necessario avere anche un’adeguata preparazione, per questo è importante aver frequentato un apposito corso di immersione e conoscere le corrette tecniche di respirazione;
pesca sportiva: si possono pescare pesci, molluschi e crostacei per un massimo di 5 chili al giorno, a meno che un unico pesce pesi di più, e, in ogni caso, non più di una cernia al giorno; la pesca subacquea sportiva può essere effettuata solo nelle ore diurne, senza transitare con fucili carichi nelle zone frequentate da bagnanti e, comunque, segnalando la propria presenza con l’apposito galleggiante;
acquascooter: oltre alla patente nautica, è necessario indossare una muta galleggiante o una cintura di salvataggio e utilizzare per la partenza e per il rientro gli appositi corridoi di lancio, sempre procedendo a moto lento (non oltre i 3 nodi);
windsurf: indossare la cintura di salvataggio e utilizzare gli appositi corridoi di lancio; in caso di difficoltà, lasciare la vela in acqua, sdraiarsi sulla tavola, rendersi visibili e richiamare l’attenzione affinchè qualcuno chiami i soccorsi.

Chi ha una barca, prima di partire, deve controllare di avere tutte le attrezzature di sicurezza e marinaresche necessarie (es. buon funzionamento del radiotelefono), oltre che sufficiente carburante, tenendo anche conto di eventuali imprevisti. Inoltre, è importante rispettare il limite massimo di persone che la barca può trasportare, avendo cura di distribuire adeguatamente il carico a bordo. Altre due regole di navigazione sono: fare sempre attenzione ai galleggianti dei subacquei (bandiera rossa con striscia diagonale bianca) ed utilizzare i remi quando ci si trova nella fascia dei 300 metri dalla spiaggia o, comunque, in zone dove vi sono bagnanti.
Molto importante è comunicare ai propri familiari o amici il percorso che si intende fare, oltre che tutti i dati utili relativi all’imbarcazione e alle persone a bordo, specificando se sanno nuotare o meno. La Guardia Costiera ha predisposto il S.A.R., ovvero il “modulo di notizie utili per la ricerca e il soccorso” da completare prima di imbarcarsi e consegnare a persone reperibili e di fiducia, cosicchè in caso di necessità o, comunque, di mancato rientro entro l’orario previsto, possano consegnarlo alla locale Capitaneria di Porto ed agevolare le operazioni di soccorso.

Infine, oltre al numero blu per l’emergenza in mare (il 1530), va ricordato che il C.I.R.M. (Centro Internazionale Radio Medico) offre assistenza medica gratuita a distanza alle imbarcazioni in navigazione senza medico a bordo. Tale servizio è stato esteso anche al mondo della vela e del diporto così da raggiungere anche “quanti frequentano il mare per sport e diletto”.

giovedì 15 Agosto 2019

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