Cultura

Va’ dove ti porta il vino

Valentino G. Colapinto
Intervista a Nicola Novielli
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Acquavivalive ha intervistato Nicola Novielli, acquavivese verace e produttore del liquore “Nettare di Vino”, nonché presidente dell’associazione culturale “Terraviva di Acquaviva”, con cui ha organizzato giorni orsono la manifestazione enogastronomica “Calici di Luna”.

Vuoi fare una piccola presentazione?

Sono nato ad Acquaviva delle Fonti, ma in giovinezza ho vissuto per più di vent’anni al nord, tra Genova e Pisa, facendo svariati lavori. Poi sono tornato qui, spinto dalla “nostalgia della patria”.
Non mi piace adagiarmi sugli allori, fare sempre le stesse cose: ho bisogno di nuovi stimoli. Sono stato ferroviere, ho lavorato come fotografo, gestito un negozio di elettrodomestici e adesso produco un liquore, il “Nettare di Vino”, invenzione di famiglia. Un liquore a base di vino primitivo, al quale se ne sono aggiunti altri due a base di Negramaro e Moscato, vini che rappresentano un po’ tutta la Puglia. Abbiamo cominciato quasi per gioco, ma in seguito la cosa è diventata interessante.

Come nasce il Nettare di Vino?

Fino a pochi anni fa ignoravo questa tradizione familiare. L’ho assaggiato per caso da una mia zia, che mi svelò l’antica ricetta, riconducibile ai primi del novecento.
Tanti anni fa, quando non circolavano molti soldi, in occasione di cerimonie e feste comandate si cercava di fare il liquore in casa, poiché non c’era la possibilità economica di comprarlo.
Mio nonno, che era un produttore di vino, faceva il liquore dal vino stesso. La formula è stata migliorata e adattata ai gusti attuali, ottenendo un prodotto unico, che abbiamo voluto denominare “Nettare di Vino”. Quest’anno l’abbiamo presentato anche al “Fancy Food”, un’importante fiera enogastronomica di New York.
Amo molto quest’attività, perché la trovo creativa, oserei dire “artistica”. Abbiamo svariati clienti sparsi in tutta la Puglia ma non solo, grazie alla promozione che abbiamo fatto, partecipando a molte fiere in tutt’Italia. Ci auguriamo, comunque, di poterci espandere ancora.
La chiave di tutto è il marketing. Noi meridionali siamo bravissimi a produrre, ma non siamo altrettanto bravi a promuovere e commercializzare i nostri prodotti, a differenza dei nostri cugini del nord. Per questo chiediamo l’intervento delle Istituzioni a tutti i livelli.

Facciamo un bilancio della prima edizione di “Calici di Luna”: sicuramente non siete stati aiutati né dal tempo poco clemente di sabato, né dalla concomitanza con la “Sagra della Zampina” di Sammichele.

È da due anni che sognavo di realizzare Calici di Luna; da quando a Vinitaly, la Fiera Internazionale del Vino, ho conosciuto Rosanna Ercole Mellone, giornalista toscana e ideatrice dell’Associazione “Identità Immutate” di Massa Carrara, che ha assaggiato il Nettare di Vino e ne è rimasta entusiasta. Sono stato invitato quindi a due loro manifestazioni enogastronomiche: “Spino Fiorito” e “Bancarel’Vino”, tenutesi a Massa Carrara.
Ho pensato allora di organizzare qualcosa del genere anche ad Acquaviva, visto che qui abbiamo prodotti locali di eccellenza e dei vini di altissima qualità, prodotti da cantine che si stanno affermando a livello nazionale: la Cantina Polvanera – che ha vinto il primo premio Calici di Luna con un vino bianco “Fiano Minutolo” – e la Cantina Chiaromonte.
Nella categoria del vino rosso ha vinto, invece, la Cantina Angiuli di Adelfia con il “Maccone”, un primitivo dolce.
Ho notato che la prima edizione di Calici di Luna è stata molto apprezzata e spero che questa possa essere l’occasione per permettere ai nostri produttori di affermarsi anche al di fuori del contesto locale e di affrancarsi da determinate entità, che strozzano il tessuto economico locale. Questo può essere possibile anche grazie ai finanziamenti messi a disposizione dalla Regione Puglia o dalla Comunità Europea.

In queste tue più che meritevoli iniziative, ritieni di essere supportato in maniera adeguata dal territorio, oppure ti senti a volte come un predicatore nel deserto?
Nel deserto non mi sognerei mai di predicare, perché mi parrebbe di non essere in regola col fattore psicologico. Ho invitato alla conferenza di Calici di Luna autorità politiche e professionali del settore con il tema: “Enogastronomia: quali sbocchi per la Puglia e la Terra di Bari”.
Ognuno si è impegnato per le proprie competenze; mi auguro che quest’impegno si trasformi a breve in dati di fatto.
È stato bello vedere domenica 26 molti giovani in giro con il calice di vino. Ho apprezzato molto la partecipazione sia della popolazione acquavivese, sia dei relatori molto qualificati alla conferenza di sabato 25 presso il Salone delle Feste, dove tra l’altro si è celebrato un gemellaggio enogastronomico tra il Comune di Acquaviva e la Provincia di Massa Carrara, alla presenza del Sindaco Francesco Squicciarini e dell’Assessore all’Agricoltura della Provincia di Massa Carrara, Domenico Ceccotti. È seguito un brindisi a base di Vermentino bianco Toscano, servito dagli allievi della Scuola Alberghiera Perotti di Bari e una suggestiva esibizione del Gruppo Folkloristico del Centro Anziani di Acquaviva.
Con Calici di Luna non miravo alla quantità ma piuttosto alla qualità e, soprattutto, alla promozione della conoscenza dei nostri prodotti locali.
Se riusciamo a convincere i giovani che un buon bicchiere di vino è molto più salutare di una bibita gassata, allora abbiamo raggiunto il nostro scopo.

Come presidente di “Terraviva”, da anni sei impegnato nell’organizzazione e promozione di manifestazioni culturali ed enogastronomiche. Negli ultimi anni ad Acquaviva vengono organizzate molte fiere, festival e iniziative varie con esiti più o meno positivi che spesso sono al centro di feroci polemiche.
Spesso si lamenta da un lato la scarsa partecipazione a livello economico da parte dei commercianti e dall’altro la mancanza di professionalità da parte degli organizzatori. Cosa ne pensi di queste polemiche e che consigli ritieni di poter dare alla luce della tua esperienza?

Ultimamente questi eventi stanno proliferando, perché effettivamente creano interesse. Io sono quindi assolutamente favorevole.
È importante, però, considerare che dobbiamo confrontarci con le iniziative organizzate nei paesi viciniori, e che, quindi, è indispensabile un certo livello di professionalità. Forse è anche colpa dell’inesperienza e per questo ci auguriamo che di anno in anno il livello qualitativo cresca sempre di più e si evitino “doppioni”.
Fino a pochi anni fa, con la nostra Associazione abbiamo collaborato con l’Amministrazione Comunale nell’organizzazione di sagre ed eventi. Abbiamo dato vita, per esempio, al mercatino dell’antiquariato e delle pulci, che è stata un’iniziativa innovativa e che ci piacerebbe ripetere.
Devo ammettere che all’epoca i commercianti erano più coinvolti. Adesso abbiamo un’Amministrazione giovane e spero che il Sindaco vorrà coinvolgere di più le attività commerciali e devolvere più fondi per la promozione e lo sviluppo del territorio.
Quanto ai commercianti, anche loro devono rendersi conto che organizzare un evento costa tempo, impegno e denaro.
È ingiusto, quindi, negare un congruo contributo e non bisogna badare solo al ritorno spicciolo che se ne può ricavare, ma anche mettersi una mano sul cuore e pensare a valorizzare Acquaviva e la sua economia locale, da cui trae beneficio tutta la comunità.

Valentino G. Colapinto

giovedì 7 Ottobre 2010

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