Attualità

La scuola delle riforme scoppia

Vito Mastrorocco
L'Italia spende poco per l' istruzione, taglia i docenti e le classi scoppiano
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Iniziato da un paio di settimane il nuovo anno scolastico, già non mancano problemi da parte degli studenti e dei dirigenti scolastici.
La nuova riforma scolastica Gelmini ha visto il taglio del corpo docenti per equipararsi al resto dell’ Europa, ma non considerando il carico di studenti per classi.
È ciò che denuncia la prof.ssa Donvito dell’istituto IPSIA Chiarulli di Acquaviva delle Fonti “Alcune classi di prime arrivano a contenere 30/31 alunni, ormai siamo troppo pieni infatti non possiamo accettare alunni provenienti da altri istituti in quanto non abbiamo sedie e banchi”, tutto ciò ovviamente va a discapito degli studenti in quanto sono poco vigilati, inoltre i ragazzi ne risentono anche sul piano didattico perché gestire una classe di 30 alunni risulta alquanto difficile per il corpo docente.

Il ministero ha stabilito il numero massimo di 27 alunni per classe ma quando i resti non consentono di formare un’altra classe di almeno 20 studenti il tetto salta e si formano le cosiddette superclassi. Anche all’istituto Colamonico di Acquaviva ci sono classi sovraffollate, infatti, come afferma il preside “ci sono due classi di quarta formate da 31/32 alunni, i professori fanno fatica a tenere le lezioni in quanto diminuisce la sicurezza e la sorveglianza e anche l’aspetto didattico ne risente. Inoltre il taglio del corpo docente ha avuto ovviamente conseguenze negative: nella sostituzione dei docenti che si assentano per malattia si fa fatica a trovare un sostituto, quindi i ragazzi o escono in anticipo o entrano alla seconda ora, anche se per le sostituzioni dei professori, i quali si assentano per malattia, sono previsti dei fondi ministeriali, ma solo idealmente perché nella realtà non esistono. Inoltre quest’anno non è stata riconosciuta la quarta classe serale anche se avevamo 20 iscrizioni.
La problematica principale della riforma Gelmini la quale ha previsto stretti contatti e rapporti di collaborazione tra le scuole e le aziende, sta nella realtà di questi rapporti di collaborazione, perché effettivamente le aziende locali non sono aperte ad aiutare il sistema scolastico e integrarlo nel corpo aziendale. Questo problema potrebbe essere risolto solo dalle alte forze politiche”
.

Problematiche che sussistono a causa della poca spesa che l’Italia effettua nelle istituzioni scolastiche, infatti in base a uno studio Ocse sull’istruzione, l’Italia spende il 4,5% del PIL nelle istituzioni scolastiche, contro una media del 5,7% europeo. Spesa che si sente anche nel taglio degli indirizzi e delle ore di studio degli studenti, come afferma la prof.ssa Nardulli dell’istituto Don Milani di Acquaviva, “Gli indirizzi perdono le ore, ad esempio al liceo linguistico non si insegna più diritto e la storia dell’arte gli alunni la studiano solo al triennio, in compenso si potranno studiare tre lingue dal primo anno. Gli studenti passano da 35 ore settimanali di scuola a 27 ore causando problematiche anche nella logistica scolastica, infatti ci sono studenti che escono alle 12:15, altri alle 13:15 e altri ancora alle 14:00”.
Come continua a spiegarci la prof.ssa Nardulli, anche nell’istituto Don Milani, ci sono alcune classi formate da 27/30 alunni, ma solo classi di prime, così come i 27 alunni del primo Liceo Musicale.
In Italia le ore di istruzione previste sono ben 8.200. Solo in Israele i ragazzi stanno più a lungo sui banchi e la media Ocse si ferma a 6.777. Le dimensioni delle classi inoltre sono maggiori rispetto alla media Ocse (18 alunni contro 22) e il rapporto studenti/insegnante è tra i più bassi (10,6 alla scuola primaria contro media 16,4).

mercoledì 6 Ottobre 2010

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shaka88
shaka88
13 anni fa

tranquilli, all’università stiamo messi peggio…

cat19
cat19
13 anni fa

CONSOLIAMOCI! UNA VOLTA ERAVAMO TUTTI IGNORANTI. OGGI FORSE UN PO’ DI MENO! MA SE CI STRINGONO UN PO’ I RAGAZZI, ANCHE SE SONO IN TROPPI E SI STA’ PURTROPPO UN PO’ MALE, L’INTERESSANTE E’ CHE CHE SI ASCOLTINO E SI APPRENDANO SERIAMENTE GLI INSEGNAMENTI. NEL TERZO MONDO STANNO CONCIATI MOLTO PEGGIO DI NOI, MA LORO COMPRENDONO E SI ACCONTENTONO!L’INTERESSANTE E’ IMPARARE ARRIVERANNO TEMPI MIGLIORI! CORAGGIO!