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«Ampliamento della zona PIP, una tragicommedia tutta acquavivese!»

Vanni Petrelli
Lo sfogo di Tonino Santamaria: «I paesi limitrofi crescono e noi restiamo al palo»
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La vicenda del Piano Regolatore Generale ha scatenato interventi e polemiche, come era facile prevedere.

Sulla questione del PRG e soprattutto dell’ampliamento della zona PIP si registra la presa di posizione di Tonino Santamaria, già esponente del Pci-Pds-Ds, sindaco nel 1996assessore alle attività produttive nella Giunta D’Ambrosio ed attualmente Presidente di Cofidi Puglia e responsabile territoriale della CNA. Di seguito la sua nota.

«Come tutti i cittadini di Acquaviva, seguiamo con attenzione l’interessante confronto tra le forze politiche del centrosinistra, presenti in Consiglio Comunale, e l’Amministrazione Comunale, Sindaco in testa, che rappresenta la Maggioranza (a parte la Cdl di Marco Piconio) scambiarsi ora invettive al limite della querela, ora colpi di fioretto seguite da svolte a 180° e non ultimi anche ammiccamenti, silenzi che sembrano tra le parti (o parti di esse) concordati e trasversali sul tema del Piano Regolatore Generale.

Tutti si affannano a discutere della zona di Collone (SIC, C4, C5) quale importante zona turistico-alberghiera (la perla dell’area è “l’albergo Miulli”) di Acquaviva e che riguarda gli interessi di circa 300 cittadini proprietari dei terreni al punto da nominare una Commissione Interistituzionale al fine di superare gli ostacoli (che sembrano aumentare più che diminuire) posti dalle prescrizioni della Regione Puglia e che fino a questo momento non ha dato risultati positivi.

Non vogliamo entrare nel merito della questione “Collone” anche per non urtare la suscettibilità di nessuno ma ci facciamo e facciamo qualche domanda ai partiti del centrodestra e centrosinistra sull’altra prescrizione posta dalla Regione sul PRG di Acquaviva e che riguarda la zona PIP:
perché nessuno di voi parla dell’ampliamento della zona PIP? Avete tutti concordato la decisione di bloccare l’unica via di sviluppo per l’economia e l’occupazione di Acquaviva e il futuro della città? Avete tutti insieme deciso di continuare ad approvare, come nel recente passato, varianti alla zona PIP che comportano, con accordi trasversali, costi ulteriori per la città, imbarbarimento dell’area industriale ed artigianale aumentando la pericolosità ambientale dell’area? Avete deciso che l’ampliamento della zona PIP non dovrà essere più perseguita sulla via Sammichele ma su via Adelfia con alchimie urbanistiche di dubbia legittimità? 
Dove sarà insediata la grande industria nazionale, che grazie ad un assessore regionale, ha scelto il PIP di Acquaviva per ampliare la sua attività e che porterà innegabili benefici alla nostra Comunità? E non è questo un assist decisivo per rispondere alla prescrizione della Regione circa l’ampliamento dell’attuale area riservata alle attività produttive? O anche in questo caso si deciderà tutto in qualche stanza e non nelle sedi istituzionali?

Perché il centrosinistra, diventata maggioranza nell’ultimo Consiglio Comunale di luglio, avutane la possibilità, non si è assunta la responsabilità di bocciare l’ennesima, ulteriore e vergognosa “variante alla zona PIP” rinviando il provvedimento ad altra data quando in passato imprese insediate nel PIP, Due Linee Salotti, tanto per non nasconderci, che volevano ampliare la cubatura prevista dal regolamento del PIP, sono state denunciate alla Magistratura con l’obbligo giustamente di smantellare “l’abuso”? Perché la variante al PIP è stata rinviata e i provvedimenti riguardanti la Cantina Sociale ed il Bilancio Consuntivo 2006 sono stati bocciati?
Come mai, sia l’Amministrazione Comunale sia tutti i partiti presenti in Consiglio Comunale non sentono il dovere di “sentire” le associazioni imprenditoriali presenti sul territorio, tutte insieme (CNA, Confartigianato, Confindustria, ecc.,), sulla questione riguardante l’ampliamento del PIP?

Le domande proposte richiedono risposte chiare ed esaustive e non i soliti assordanti silenzi. Abbiamo più volte dato la disponibilità a collaborare con tutti nell’interesse esclusivo della città ma questo sembra non interessare nessuno. Il declino di Acquaviva è sotto gli occhi di tutti mentre altri comuni limitrofi si sviluppano e crescono (Gioia del Colle, Sammichele, Cassano delle Murge) con ampliamenti dei rispettivi PIP e delle aree destinate ad alloggi abitativi. Acquaviva ha visto scendere di circa 1.000 il numero dei suoi abitanti negli ultimi anni: vogliamo rimboccarci tutti insieme le maniche e da subito prima che sia troppo tardi?

giovedì 9 Agosto 2007

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