Politica

Imma Morano: «Voglio una politica che sappia comunicare con i cittadini»

Antonio Quatraro
Intervista al consigliere Imma Morano.
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Intervista al consigliere Imma Morano, che con le 292 preferenze ottenute alle elezioni amministrative è risultato il candidato più suffragato della Margherita.

La Morano,. 29 anni, è l’unica presenza femminile fra i banchi del centro sinistra in consiglio comunale, ed è componente della Seconda Commissione consiliare permanente per i Servizi Sociali e le Pari Opportunità uomo-donna.

Dott.ssa Morano a qualche settimana di distanza dalla sua attivazione il sito internet che porta il suo nome sembra funzionare?
Si sono molto soddisfatta, le statistiche di accesso al sito www.immamorano.it dicono che c’è una buona frequentazione e questo premia il mio sforzo e quello delle persone che mi sostengono. Ho voluto questo sito perché sono fermamente convinta che la comunicazione sia un cardine essenziale nel rapporto con i cittadini, una sorta di “cordone ombelicale” che lega chi ha ricevuto come me un mandato elettorale, alle persone che mi hanno dato fiducia.

Viviamo in una società dove se non si comunica, quasi non si esiste, e dato che spesso i mezzi tradizionali quali stampa e tv sottendono a delle logiche di preclusione, dove non sempre viene concesso il giusto spazio per un costruttivo confronto, ho deciso di creare una finestra alternativa e diretta per conoscere il mio operato, senza filtri o artifici. Ovviamente questo non esclude il fatto che io amo ancora incontrare la gente dal vivo ed ascoltarne le esigenze, i problemi ed i consigli. So di essere stata investita di oneri ed onori, ed intendo rispettare chi ha creduto in me

Lei ha usato il termine rispetto, crede esista ancora questo lemma nel vocabolario della politica?
Io ho deciso di cimentarmi con la politica, conscia di dover affrontare due problemi: il primo relativo ancora a questa reticenza nel considerare la figura femminile in politica, degna della stessa considerazione maschile, e poi ho preso atto in questo mio sia pur giovane percorso, che spesso ci si lamenta un pò ipocritamente della lontananza dei giovani dalla politica, ma quando qualcuno decide di cimentarsi per dare il proprio apporto, sembra quasi che vada a smuovere delle lobbies troppo consolidate, che soprattutto nelle realtà di provincia, continuano ad essere troppo stagnanti ed occupare ogni spazio.

Non so se esista ancora il concetto di rispetto, so solo che per quanto mi riguarda, la mia coscienza conserva una profonda etica, quella di chi ha a cuore le sorti del proprio comune, dei suoi concittadini. Il rispetto di chi mi ha votata, di chi mi sostiene, di chi crede in me prescindendo da partigianerie politiche, è per me fondamentale. Non è più concepibile essere assillanti quando serve un voto e poi dissolversi nel nulla dopo aver ricevuto un incarico politico

Acquaviva sembra aver perso quell’aura dorata della quale eravamo orgogliosi anni addietro. Ora sembra una linea d’orizzonte dove campeggiano quasi soltanto nubi. Da dove si ricomincia a costruire?
Sarebbe sin troppo facile fare qui esercizio di retorica. L’elenco delle problematiche è così vasto che risulta quasi difficile dare delle priorità. Il punto vero però è un altro, qui bisogna assumersi una volta per tutte il senso di responsabilità e doveri che abbiamo nei confronti della collettività cittadina. Bisogna comprendere che è arrivato il momento di cancellare qualsiasi diatriba personale o contrapposizione partitica. Qui c’è in ballo il futuro della nostra cittadina, e bisogna fare in fretta.

Il Prg è certamente un tema molto importante, ma non è l’unica chiave di volta. Dobbiamo ritornare a parlare di lavoro ed occupazione, abbiamo una zona pip con un potenziale del tutto inespresso, servono delle logiche di marketing industriale. Dobbiamo rivedere il problema della sicurezza dei cittadini, del traffico caotico che è ormai imperante, dei servizi sociali. Su questi ultimi non è più possibile pensare a contributi a pioggia, servono programmi di inserimento dei cittadini disagiati. La cultura latita su quasi tutti i livelli, l’assenza di eventi ci priva di un momento di crescita collettiva, non solo di mero svago. I giovani non hanno punti di riferimento, manca un programma di quelli che viene sempre sontuosamente definite politiche giovanili.

Per gli anziani, fatta eccezione qualche piccola realtà aggregante, la situazione è molto precaria.. E poi la riconversione della vecchia struttura del Miulli. Dobbiamo pensare a programmi completi e fattivi, magari la realizzazione di una cittadella amministrativa e la trasformazione di Palazzo de Mari, in un vero grande museo. C’è molto da fare, ma dobbiamo prima capire se vogliamo davvero uscire da questo stallo

Ha fiducia nel futuro?
Guai a non averne. Per chi come me poi, ha responsabilità di governo cittadino, è un dovere. Spesso sono molto amareggiata, perché mi imbatto in mille difficoltà, in chi confonde il mio spirito di impegno con voglia di protagonismo ed interesse. Ma mi conforta la vicinanza di tutti coloro che sanno chi sono davvero.

Mi confronto serenamente con la mia coscienza e vorrei vedere quanti possono farlo. Voglio lavorare per e con i cittadini. Il 14 ottobre con la nascita del partito democratico, anche Acquaviva avrà la possibilità di eleggere rappresentati che portino avanti le esigenze della nostra cittadina. La ritengo una data importante anche per noi acquavivesi. Detto questo, penso anche che, prescindendo da qualsiasi ideologia, abbiamo tutti una responsabilità a cui non possiamo più sottrarci: ricostruire la nostra Acquaviva”

martedì 7 Agosto 2007

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