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Il Sindaco Pistilli risponde al leader dell’opposizione Del Monte

La Redazione
Il primo cittadino replica all'intervento effettuato nei giorni scorsi dal leader dell'opposizione Del Monte pubblicato sulle nostre pagine.
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Il primo cittadino replica all’intervento effettuato nei giorni scorsi dal leader dell’opposizione Del Monte pubblicato sulle nostre pagine.

L’intervento del dr. Vito Del Monte, leader del centrosinistra in Consiglio Comunale, apparso da qualche giorno su AcquavivaLive.it, merita alcune puntualizzazioni, che vuole, tuttavia, evitare ogni sterile polemica, vista l’enorme importanza del problema, il PRG, per la nostra Città, che l’aspetta da decenni.

Coltivo volentieri la speranza che, come spesso è avvenuto nel passato, si possa realizzare su di esso una convergenza di Maggioranza e Minoranza.

L’esito dei lavori della Commissione Interistituzionale, voluta nel maggio scorso dal Centrosinistra e schegge del Centrodestra per ottenere suggerimenti dalla Regione sui percorsi più efficaci per ottenere l’eliminazione dei vincoli SIC da Collone, ha concluso i suoi lavori senza risolvere la problematica, anzi quasi aggravandola con la minaccia a sorpresa, da parte dell’ing. Pace, funzionaria regionale, della nuova categoria di "preudo-steppa", applicabile a tutta la zona di Collone.

E’ ragionevole, dunque, allo stato della questione, vedere cosa concretamente si può fare, senza inseguire provvedimenti impossibili che produrrebbero una dannosa perdita di tempo: riproporre il Piano di Fabbricazione degli anni ’70, che prevedeva 337 ettari edificabili su Collone, quando la Regione contesta perfino gli 80 ettari, inseriti nel PRG che stiamo approvando, vuol dire scatenare la guerra dei trent’anni: è utile per Acquaviva restare senza PRG in attesa di una disperata vittoria in questo tipo di contenzioso con la Regione su Collone?

Non tener conto, comunque, delle prescrizioni della Regione e modificare come vogliamo le aree C4 e C5 non significa ugualmente destinare il PRG alla bocciatura, com’è stato recentemente confermato in sede di Commissione Interistituzionale?

La soluzione più ragionevole non sarebbe, dunque, quella di approvare subito il PRG, opponendosi ai vincoli posti SIC, che in fondo non impediscono del tutto la fabbricabilità, ma la limitano e la vincolano, e, una volta messa al sicuro l’approvazione del PRG da parte della Regione, intraprendere subito la contestazione, anche giudiziaria, sugli eccessi dei vincoli stessi nel caso in cui la Regione non dovesse accogliere le nostre controdeduzioni sulla zona di Collone.

Se vi fossero altre proposte più utili per la nostra Città l’Amministrazione è dispostissima ad accettarle, com’è avvenuto anche nel passato. Ritengo, tuttavia, che la cosa più utile, stando le cose come stanno, sia la più sollecita approvazione del PRG, evitando per ora i percorsi amministrativi o giuridici che riporterebbero la procedura di approvazione indietro di molti anni.

Il dr. Del Monte, poi, rinfaccia alla Maggioranza la mancata contestazione degli eccessivi vincoli SIC nel 2002, all’epoca della loro imposizione da parte della Regione. Ed avrebbe pienamente ragione se non fosse che quel provvedimento regionale non ebbe divulgazione alcuna, tanto che neppure i proprietari dei suoli, che potevano farlo, lo impugnarono e neppure la Minoranza ha mai sollevato all?epoca il problema in Consiglio Comunale.

Ora non pare molto utile attardarsi a "piangere sul latte versato", quanto, invece, provvedere al da farsi con atteggiamento costruttivo e realistico. Non ho dubbi che è anche questo l’intento del dr. Del Monte, dalla cui parte politica, attendo suggerimenti utili e praticabili per dotare finalmente e subito Acquaviva del suo nuovo Piano Regolatore Generale e per ridurre al minimo le limitazioni regionali, compatibilmente con i vincoli paesaggistici, anch’essi necessari se dovuti.

Il dr. Del Monte ricorda certamente molto bene che la suddetta Commissione Interistituzionale era stata creata per chiedere lumi ai responsabili regionali su quali fossero gli atti e le iniziative più idonei per superare le prescrizioni regionali ed eliminare i vincoli urbanistici e paesaggistici non dai 337 ettari del vecchio PDF, che nessuno ha riproposto, ma dagli 80 ettari, inseriti nel PRG ed approvati concordemente sia dal Centrosinistra che dal Centrodestra.

I lavori della Commissione si sono conclusi, com’era purtroppo prevedibile, con un nulla di fatto e le vicende sono note a tutti. Alle riunioni della Commissione Interistituzionale non hanno partecipato nè l’Assessore all’Urbanistica Losappio, nè il Dirigente Limongelli, ma ha partecipato l’ing. Pace, che non solo ha insistito sui vincoli del querceto e del cervone, ma ha ipotizzato a sorpresa anche un nuovo vincolo, quello della "pseudo-steppa", da imporre a tutto il territorio di Collone. Ritengo realistico prendere atto di questa conclusione della Commissione, soprattutto da parte di chi l’ha fortemente voluta.

Ora anche l’avv. Clemente che, proposto dal centrosinistra, ha partecipato per il Comune ai lavori della stessa Commissione, afferma, nel suo parere pro-veritate, che è del tutto improponibile il ritorno al PDF, perchè si dovrebbe ricominciare tutto daccapo, senza garanzia alcuna di eliminare le difficoltà. E, d’altra parte, come si fa a prescindere dalla delibera unanime del Centrosinistra e Centrodestra, già inserita nel PRG, della indicazione degli 80 ettari edificabili per Collone?

Si tratta, quindi, realisticamente di convincere la Regione, governata dal Centrosinistra, di eliminare i vincoli urbanistici e paesaggistici dagli 80 ettari e non di aggravarli, introducendo il nuovo vincolo della "pseudo-steppa". La stessa Regione per l’Ospedale Miulli ha concesso tutte le autorizzazioni per il monoblocco e perfino quella relativa alla nuova strada che invade il vincolo SIC del bosco di Mesola, mentre le aree del Comune insistono tutte al di là del limite del bosco. Però sappiamo che sulla costruzione del monoblocco vi sono inchieste in corso, per valutare il rispetto dei vincoli idrogeologici e paesaggistici.

L’Amministrazione aveva già nel maggio del 2006 dato mandato all’ingegnere Capo del Comune, ing. Di Donna, di resistere contro il vincolo SIC, ma per le zone inserite già, con delibera unanime di Maggioranza e Minoranza, nel PRG. Si vuole stravolgere tutto?

Speriamo di no, perchè sui grandi problemi la Città ci chiede di abbandonare le polemiche di parte o gli interessi particolaristici e di cercare, con realismo e unità di intenti, il maggior suo bene, e, se ciò avverrà, essa sarà anche molto grata al dr. Del Monte, in quanto leader autorevole del centrosinistra, per ogni buona iniziativa intrapresa in favore di un sollecito PRG.

venerdì 3 Agosto 2007

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