Politica

Pistilli risponde a Divella: «pensi alla sua maggioranza che lo ha anche costretto a dimettersi!»

Vanni Petrelli
Pepata lettera del primo cittadino di Acquaviva al Presidente della Provincia.
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Dopo la lettera del Presidente della Provincia, Vincenzo Divella, che ha accusato Pistilli di non saper governare, arriva la risposta del primo cittadino di Acquaviva, che pubblichiamo integralmente.

«Su ‘AcquavivaLive.it’ – scrive Pistilli – mi vedo oggetto delle affettuose e pungenti attenzioni del Presidente della Provincia, dott. Divella, di cui mi onoro di essere tenace ed irriducibile oppositore in Consiglio Provinciale, come Capogruppo di Forza Italia.

Alla cordiale simpatia che il Presidente sprizza da ogni poro della Sua rosea e levigata epidermide, vorrei opporre il vecchio adagio che ammoniva: ”Tratta uno migliore di te e rimettici se necessario anche qualcosa”.

Lo farei volentieri se il Presidente mi desse lezioni dall’alto di una Sua navigazione politica di maggiore valore ed efficacia della mia, ma mi trovo, invece, con solare evidenza, di fronte ad un Presidente della Provincia con una vicenda politica molto travagliata e traballante, se solo si considera che la Sua Maggioranza ha finora disertato ben 27 sedute consiliari e Lo ha costretto a dimettersi e a qualificare i componenti di Maggioranza come ‘gentaglia” (vd La Repubblica, La Gazzetta, il Quotidiano).

E se il Presidente è, come lo è, credibile ed i Suoi Consiglieri sono, quindi, come li definisce ‘gentaglia’, allora devo proporGli un altro proverbio, quello del “dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”.

E’ una stringata proprietà transitiva, ma voglio, per l’affetto che tutto sommato nutro per il Presidente Divella, credere che in questo caso la proprietà transitiva affermata dal proverbio si debba non applicare, anche se il Presidente Divella se l’è cercata.

Il Presidente ritiene che il Sindaco Pistilli non sa governare la sua maggioranza, perché ciò richiede flessibilità, pazienza ed umiltà democratica. Bene, allora è necessario raccogliere le firme e mandarlo a casa, ed il Presidente può adoperarsi in questo.

Oppure vi sono precisi, ed inconfessabili, motivi nella ‘melina’ amministrativa che logora ora la Maggioranza di centrodestra di Acquaviva, ed allora è il Sindaco Pistilli che non intende, per elementare senso di dignità etica e politica, soggiacere ad essi, sottostare a manovre, giochetti, sceneggiate, ricatti ecc.

E mi dispiace in questo di contraddire l’attitudine elusiva del mio Presidente, che riesce, invece, a sgusciare via con disinvolta leggerezza tra diversi movimenti politici, dalla ‘Primavera’ iniziale all’UDEUR, utile all’elezione di persona vicina al Parlamento, ed oggi al PD e domani chissà.

E’ una politica che serve a fare cosa di utile e di bene? E’ un segnale ed un servizio per la nostra Comunità? Se il Presidente vuole insegnarmi questo, posso ritenerlo ancora un ‘buon maestro’?

Comunque non sono insensibile all’invito al disarmo ed alla distensione che mi sembra cogliere nelle Sue parole, se ciò non corrompe la sostanza e l’immagine di un agire politico orientato ai valori della serietà, dell’impegno, della lealtà, del pubblico bene come unica stella polare.

Sono questi gli insegnamenti che mi piacerebbe apprendere dal mio Presidente, maestro di vita e di una politica che sa essere passione, slancio ideale, dedizione disinteressata alla propria gente, serietà e lealtà di propositi e di intenti. Se questi valori fanno vibrare il mio Presidente, vibrerò felice con Lui e gli concederò la mia disposizione a rimetterci qualcosa pur di frequentarlo, perché lo ritengo migliore di me.»

sabato 28 Luglio 2007

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