Le nostre autovetture, soprattutto quelle di stampo più moderno, presentano tutta una serie di componenti elettroniche che, col tempo e, ovviamente, per l’usura, possono andare a guastarsi. Ripararle non è, certamente, sempre economico e questo vuol dire che anche le componenti più piccole e meno conosciute potrebbero portare rogne agli automobilisti. Mantenere un’auto, del resto, può essere abbastanza faticoso, soprattutto quando i budget sono risicati ed è per questo motivo che è fondamentale conoscere il proprio mezzo a fondo, sapere quali siano le sue necessità e cercare, quindi, di preservarlo nella sua interezza.
Ci sono elementi tanto importanti quanto poco conosciuti all’interno delle auto ed un esempio lampante è il sensore di temperatura del motore. Si tratta di un dispositivo di dimensioni ridotte che, quando va a guastarsi, può presentare, alla riparazione, un conto particolarmente salate. Di solito, infatti, un malfunzionamento di questo sensore corrisponde ad un guasto del motore che, surriscaldandosi, può condurre alla bruciatura della guarnizione della testata.
Per quanto sconfortante, questo è anche un fenomeno abbastanza comune, soprattutto nelle vetture datate o con molti chilometri.
Come funziona un sensore di temperatura del motore
Questo dispositivo è posto dietro la lancetta della temperatura del motore. Il sensore in oggetto può essere uno o anche di più ed aiuta a capire la temperatura del motore e, soprattutto, quando esso tende a riscaldarsi. Ci sono circostanze in cui questo sensore si rivela importantissimo, soprattutto per evidenziare problemi di raffreddamento. Il sensore della temperatura del motore viene anche definito “bulbo temperatura motore” e, di fatto, non viene adoperato soltanto per comprendere quanto caldo il motore sia diventato.
La sua funzione principale, infatti, è quella di misurare la temperatura del liquido di raffreddamento, informando così la centralina collegata al motore. All’aumento della temperatura, il sensore in questione riduce la resistenza interna, fornendo così il valore di tensione alla centralina più basso. Secondo i suddetti valori, poi, la ECU regola i tempi di apertura e degli iniettori, compreso l’angolo di accensione più indicato.
Cosa accade quando il sensore di temperatura del motore si rompe?
Sono diversi i “sintomi” che concernono il guasto del sensore di temperatura del motore. Gli automobilisti più esperti possono accorgersene, quindi, abbastanza facilmente, mentre i principianti devono assolutamente recarsi da un meccanico quando si accorgono delle prime problematiche alla vettura. Un sensore difettoso, infatti, porta problemi anche abbastanza seri all’impianto di raffreddamento. Le circostanze più pericolose si palesano al momento dell’accensione della spia d’avaria.
Sta di fatto che non serve raggiungere un punto di non ritorno per notare malfunzionamenti di sorta, come abbiamo già accennato precedentemente. I sintomi di un guasto riguardante il sensore di temperatura del motore sono, infatti, diversi e sono facilmente riconoscibili. I primi indizi arrivano dal guasto di candele e bobine, da un’aspirazione sporca o dalla batteria scarica.
Non vanno, comunque sottovalutati fenomeni come un aumento improvviso dei consumi di carburante e la difficoltà di avviamento. Infine, se le lancette della temperatura cominciano a comportarsi in modo strano, bisognerebbe approfondire la questione. Nel migliore dei casi, infatti, potrebbe essere un guasto della strumentazione e, talvolta di un malfunzionamento della valvola termostatica, magari difettosa o usuratasi eccessivamente nel corso del tempo.
Informazioni sul principio di funzionamento del sensore di temperatura dal sito tuttoautoricambi.it
Informazioni sulla diagnosi dei malfunzionamenti del sensore di temperatura dal sito sicurauto.it