Cultura

Cercasi un fine: il ritorno dei cittadini alla politica

Valentino G. Colapinto
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di Valentino G. Colapinto

“Bisogna che il fine sia onesto. Grande. Il fine giusto è dedicarsi al prossimo. E in questo secolo come lei vuole amare se non con la politica o col sindacato o con la scuola? Siamo sovrani. Non è più il tempo delle elemosine, ma delle scelte.” [I ragazzi di don Lorenzo Milani]

A cura dell’associazione “Cercasi un fine”, sabato 22 gennaio nel Polo Universitario presso l’ex Ospedale di Collone si è tenuto il seminario aperto al pubblico “Capire e vivere la cittadinanza attiva” con la partecipazione del Prof. Giovanni Moro, sociologo per molti anni segretario nazionale di Cittadinanzattiva e da sempre attento studioso di questi temi, e con l’introduzione del Prof. Don Rocco D’Ambrosio, ideatore e promotore dell’associazione stessa.
Ad assistere all’incontro formativo sono giunti moltissimi studenti di Cercasi un fine, provenienti da tutta la regione (Bari, Andria, Altamura, Taranto, ecc.), nonché numerosi curiosi, tanto che per ospitare tutto il pubblico presente è stato necessario occupare più sale, dove la conferenza veniva proiettata in diretta.
Dopo aver ricordato la scomparsa di Nicola Occhiofino, ex vicepresidente del Consiglio Regionale e grande sostenitore di Cercasi un fine, il seminario si è strutturato mediante un discorso iniziale di Giovanni Moro, che ha illustrato il fenomeno rivoluzionario della “cittadinanza attiva”, ossia della sempre maggiore tendenza dei cittadini ad associarsi per difendere i propri diritti, incidere sulle scelte politiche e salvaguardare i beni comuni (ambiente, salute, cultura, legalità, ecc.), andando al di là delle vecchie forme organizzative (partiti, parrocchie e sindacati).
In tutte le società occidentali i cittadini vogliono partecipare di più alla gestione della cosa pubblica e non essere interpellati solo al momento delle votazioni, passato il quale i politici si dimenticano di loro fino al prossimo turno elettorale.
Certo, è un movimento questo che presenta luci e ombre, giacché non riesce ancora a incidere quanto vorrebbe sulle decisioni politiche e poiché la tanto invocata sussidiarietà rischia di trasformarsi in uno scaricamento di responsabilità da parte dello Stato nei confronti della società civile.
Terminata la prolusione, tutto il pubblico è stato suddiviso in gruppi di lavoro, che si sono riuniti separatamente per discutere riguardo ai temi e agli interrogativi sollevati. È seguito dunque il momento della sintesi finale con la presentazione da parte dei presenti di molte domande o provocazioni indirizzate al Prof. Moro, il quale ha risposto con molta disponibilità e pazienza a ognuno.
Presenti tutte le fasce sociali e anagrafiche, il popolo di Cercasi un Fine è davvero quanto di più variegato si possa immaginare ma accomunato dalla volontà di partecipare e condizionare direttamente nella vita pubblica, sottraendosi quindi al monopolio dei partiti istituzionali. Insomma, un movimento silenzioso, un grande fiume tranquillo che non bisogna sottovalutare. È così che nascono le rivoluzioni, da un piccolo seme che si sviluppa progressivamente fino a esiti assolutamente inaspettati.

Per l’occasione Acquavivalive ha intervistato l’avvocato amministrativista Giuseppe Ruscigno, segretario della scuola di formazione all’impegno sociale e politico dell’associazione ONLUS “Cercasi un fine”, attivata ad Acquaviva delle Fonti per il secondo anno consecutivo.

Cos’è Cercasi un Fine e quali sono le sue finalità?
È un’associazione apartitica che da anni, tra le sue molteplici attività, ha avviato una serie di scuole di formazione all’impegno sociale e politico in vari comuni, fra i quali il nostro, dove una di esse è già in corso. Un’iniziativa formativa che credo possa considerarsi unica a livello regionale, sia per qualità del livello scientifico che per numero di scuole attivate.
Il nome dell’associazione si richiama a una massima di don Lorenzo Milani, cui s’ispira. Il suo ideatore e direttore scientifico è, invece, il Prof. Don Rocco D’Ambrosio, docente di Filosofia Politica presso l’Università Gregoriana di Roma; Presidente dell’associazione è Giuseppe Greco.
Cercasi un fine è nata anche per tentare di riavvicinare i cittadini all’impegno sociale e politico, partendo dal basso e con una logica apartitica, tesa a coinvolgere persona dalle diverse culture e religioni, in una logica di dialogo e confronto. Si tratta quindi di un’associazione aperta a quanti vogliono partecipare alla vita democratica.

In cosa consistono i vostri corsi e com’è possibile parteciparvi?

Ogni scuola avvia dei corsi annuali con un filo conduttore specifico. Ogni corso si articola in una quindicina di lezioni bisettimanali, che nel caso di Acquaviva delle Fonti si tengono il sabato pomeriggio presso l’Istituto Maria SS. di Costantinopoli delle suore vocazioniste.
Al termine di ogni corso annuale viene rilasciato un attestato di frequenza, valido per la concessione di crediti formativi universitari. Il percorso formativo completo prevede la partecipazione a un ciclo di tre corsi. Nell’anno 2010-2011 abbiamo attivato ad Acquaviva il secondo corso, dedicato alla conoscenza del funzionamento delle Istituzioni ed Enti locali. Le lezioni sono tenute da illustri docenti delle discipline che di volta in volta sono oggetto di trattazione; docenti ai quali rivolgiamo un sentito ringraziamento per la loro disponibilità e per il prezioso contributo di riflessione e di crescita offertoci.
Lo scopo dei nostri corsi è di offrire strumenti culturali ed esperienziali utili alla migliore comprensione della realtà, anche di quella politica.

Oltre a queste lezioni, però, realizzate anche dei seminari aperti al pubblico a Collone, giusto?
Sì, all’interno dei corsi vengono tenuti anche dei seminari, i quali sono aperti anche ai non iscritti e si tengono presso il Polo Universitario, costituito presso il cosiddetto ex Ospedale di Collone sulla provinciale Acquaviva-Santeramo

Chi si occupa dell’organizzazione della scuola di Acquaviva?
Per quanto riguarda Acquaviva, i corsi sono organizzati dalla Segreteria Organizzativa, coordinata da me e composta dall’avv. Maria Maselli, e dalla Dott.ssa Angela Massollo, in collaborazione con l’Associazione Interculturale “I Confini del Vento”.
Attualmente il corso 2010-2011 è seguito da una trentina d’iscritti, anche non acquavivesi, appartenenti a tutte le fasce d’età, sia credenti che atei. Un risultato positivo in tempi in cui impera l’antipolitica.
Segno evidente che è viva la volontà di partecipazione, la voglia di esserci e di concorrere a determinare le scelte della comunità d’appartenenza. E ciò costituisce la cifra della politica, che non è solo quella amministrativo-istituzionale. Ciò significa anche che occorre ripartire dal basso, con sobrietà e professionalità, tentando di ridare alla politica il profilo alto che naturalmente le pertiene.

martedì 25 Gennaio 2011

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