Politica

Il nuovo volto della Pro Loco

Mimmo Ferrante
"Acquaviva sta vivendo lo stesso impoverimento culturale di tutti i piccoli paesi, perché i giovani non riescono a trovare una loro dimensione lavorativa"
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di Mimmo Ferrante

Marcello Amapani, presidente, Domenico Ieva, vice presidente, e poi Carmela Conte, Vincenzo Marotti, Sabrina Ostuni, Ida Ventura e Alessandro Longo: sono i nuovi nomi del consiglio di amministrazione della Pro Loco “Curtomartino” di Acquaviva delle Fonti.
La Pro Loco è una realtà associativa che opera nel territorio acquavivese da diversi anni, con una vocazione specifica per la tutela e la valorizzazione della cultura e delle tradizioni popolari locali.
In seguito a questo rinnovamento degli incarichi abbiamo deciso di incontrare i membri del cda per capire quali novità deriveranno dalla nuova gestione, quale contributo essa sarà in grado di offrire alla comunità acquavivese in termini di sviluppo e promozione di un patrimonio storico, artistico e culturale che ad Acquaviva non manca,
ma che probabilmente non è mai stato valorizzato nei modi e nei metodi più opportuni ed efficaci negli ultimi anni.
Pare ovvio, ma non per tutti è così scontato, che non ci si può improvvisare operatori culturali se non se ne hanno le capacità, se non si conosce il contesto in cui si opera, se non si hanno delle valide idee. Ai lodevoli buoni propositi di cui tutti siamo animati spesso è opportuno far conseguire la concretezza dell’azione.
E allora, al fine di poter valutare la serietà di questo nuovo corso, è opportuno capire qual è la conoscenza del contesto entro cui si intende operare, base di partenza indispensabile per poter poi affrontare qualsiasi altro tipo di discorso.

“Acquaviva sta vivendo lo stesso impoverimento culturale di tutti i piccoli paesi, perché i giovani non riescono a trovare una loro dimensione lavorativa e cercano opportunità altrove; di conseguenza le nostre piccole realtà diventano paesi di anziani”, ci dice il presidente Amapani, che continua lamentando “una mancanza di iniziative politiche, culturali e sociali”
.
Insomma, mancano i giovani, manca il loro protagonismo sociale, manca la loro voglia di vivere la propria comunità e la sua storia, e Ieva, il vice presidente, assicura che “è proprio in questa direzione che va il rinnovamento attuato dalla Pro Loco; il fine è quello di avvicinare più giovani alle attività dell’associazione, permettere loro di incontrarsi con la cultura tradizionale, anche promuovendo una serie di iniziative che siano vicine alle esigenze delle nuove generazioni”.

Precisa Sabrina Ostuni che “L’importante è non edificare una meravigliosa cattedrale nel deserto, ma essere capaci di costruire una coscienza collettiva condivisa, momenti di incontro sociale, e di promuovere un progetto culturale a misura della città”.
Impossibile, a questo punto, non chiedere quali rapporti intercorrano con l’amministrazione comunale e con le altre associazioni presenti sul territorio.
“Vogliamo essere braccio operativo dell’amministrazione comunale, con la quale ci troviamo in ottimi rapporti”, anche se poi Marotti, il tesoriere, lamenta il non funzionamento della consulta comunale della cultura e la mancanza di un progetto comune e di un coordinamento tra le associazioni.
“Con le altre associazioni vogliamo aprire una proficua collaborazione, instaurare una relazione aperta, un dialogo continuo, e auspichiamo che si possano superare tutte le barriere di natura anche politica, per cercare di fare qualcosa esclusivamente per Acquaviva”. Ma subito qualcuno mette le mani avanti e ci tiene a precisare che la Pro Loco non ha mai fatto chiudere altre associazioni e rigettano l’accusa di essere degli accentratori e di avere una sorta di diritto di prelazione rispetto alle altre associazioni con l’amministrazione comunale.
Ultimo punto affrontato in questo breve incontro riguarda l’apporto economico di cui l’associazione si avvale per concretizzare le proprie iniziative e i rapporti che di conseguenza essa intrattiene con il mondo del commercio acquavivese.
Come si potrà immaginare, la maggior parte delle risorse viene reperita tramite le offerte e le sponsorizzazione dei commercianti, i quali hanno sicuramente interesse a fornire il loro contributo nel momento in cui l’iniziativa proposta abbia un ritorno economico. “È grazie al loro aiuto che si sono potuti realizzare eventi come la Festa delle Pettole e dei Dolci Natalizi o il 2° Natale Acquavivese: per forza di cose i rapporti con questi commercianti è ottimo- ci dice Domenico Ieva- però c’è da fare un distinguo, poiché ci sono alcuni commercianti che giudicano non proprio in maniera positiva e costruttiva l’operato della Pro Loco, trovando inutile sostenerlo. Spesso rimangono allibiti nel vedere l’organizzazione di eventi nei comuni limitrofi. Bisogna che tutti si faccia un po’ di autocritica”.

Quello che viene ribadito un po’ da tutti i membri del cda è che “la Pro Loco si è posta l’obiettivo di convincere tutti dell’indispensabilità di una collaborazione tra le parti e di creare un dialogo tra tutti coloro che vogliono lavorare per poter riportare ai vecchi fasti il nostro paese, dalla Pro Loco stessa ai commercianti, alle associazioni varie, ai singoli privati e alle istituzioni“.
Insomma, questo nuovo corso può considerarsi a tutti gli effetti una scommessa per il futuro della città. Ma le scommesse si possono vincere come si possono perdere. L’elenco delle scommesse perdenti di Acquaviva è abbastanza lungo e sicuramente, ad oggi, non c’è bisogno di aggiungerci un’altra voce.

giovedì 6 Gennaio 2011

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