Attualità

“Gli acquavivesi costretti ad andare sulla circonvallazione per ritirare pacchi e raccomandate”

Valentino G. Colapinto
La denuncia di Piconio
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di Valentino G. Colapinto

Iniziamo dalle presentazioni. Chi è Marcantonio Piconio?
Sono il rappresentante territoriale del sindacato CISAL ad Acquaviva delle Fonti. Penso che la gente mi conosca bene, grazie alle tante battaglie combattute nell’interesse dei cittadini. Da ormai oltre trent’anni sono sulla breccia della vita politico-sindacale del nostro amato paese. Più sindacale che politica, per la verità, poiché – in quanto impiegato al Comune – non mi è possibile essere eletto come consigliere comunale.

Perché ha deciso di contattare Acquavivalive?
Ritengo che Acquavivalive sia un mezzo d’informazione molto seguito dalla cittadinanza, per cui vi chiedo aiuto per portare agli altari della cronaca gli enormi disagi causati dalle ultime insensate decisioni dell’ufficio postale locale.

Spieghiamo il problema a chi ancora non lo conosce.

Dal giorno 15/11/2010 il Direttore dell’ufficio postale acquavivese ha prescritto che la cosiddetta “corrispondenza inesitata” – ossia le raccomandate e i pacchi non recapitati per assenza del destinatario (essendo necessaria la sua firma per il ritiro), gli atti giudiziari, ecc. – debba essere obbligatoriamente ritirata non già presso gli uffici postali collocati in Piazza Giuseppe Di Vagno n.3 (com’è sempre stato), i quali si trovano in una posizione strategica, al centro del paese e tra l’altro su un suolo che fu a suo tempo ceduto gratuitamente dal Comune, bensì presso la sede distaccata, ossia il centro di smistamento, che è situato sulla Strada Provinciale 82 per Gioia del Colle, all’altezza del km 0,500.
Oltre, quindi, la rotatoria della circonvallazione e in un luogo difficilmente accessibile a piedi. Stiamo parlando di una strada priva di marciapiedi, dove secondo il codice della strada un pedone non potrebbe neppure avventurarsi, e per di più priva anche di mezzi pubblici di collegamento.
Ovviamente, tutto ciò sta recando enormi disagi ai cittadini e, in particolare, alle fasce più deboli come gli anziani, i diversamente abili o chi, per motivi economici, non è automunito. Per non parlare delle condizioni meteorologiche che – con neve e ghiaccio sulle strade come in questi giorni – tendono ad aggravare ancora di più la situazione.
Ci sono giunte, inoltre, segnalazioni da parte di conoscenti, i quali – appostati tutta la mattina alla finestra – avrebbero appurato come alcuni postini non provino neppure a consegnare i vari pacchi all’indirizzo corretto, limitandosi a lasciare direttamente nella cassetta postale solo l’avviso di ritiro presso il famigerato ufficio postale distaccato.
Non siamo ovviamente in grado di verificare la fondatezza o meno di tali segnalazioni, ma fatto sta che la struttura individuata sembra assolutamente inadeguata alle esigenze dei cittadini. Cos’hanno fatto i poveri acquavivesi per meritare questo inusitato trattamento da parte delle Poste?
La motivazione ufficiosa addotta, che pare si riferisca a meri e non meglio specificati problemi organizzativo-logistici interni, sembra infatti del tutto incongrua, giacché per anni si è prestato il medesimo servizio nella sede centrale, senza riscontrare problemi di sorta. Il problema è sorto solo con il nuovo Direttore, che dovrebbe essere più attento alle esigenze della gente e meno ai criteri burocratici.

Che iniziative ha adottato la CISAL per contrastare questa deprecabile situazione?
Considerato il silenzio delle Istituzioni, ho deciso di agire autonomamente, nell’interesse di tutti i cittadini. In data 2/12/2010, in qualità di responsabile CISAL e componente R.S.A., ho consegnato personalmente al Direttore dell’ufficio postale una mia lettera, in cui ho contestato la decisione adottata e invitato lo stesso a ritirarla prontamente, prima che sia necessario risarcire i danni, assai probabili, che si verificheranno a carico di quanti, costretti a raggiungere a piedi il plesso distaccato, incorreranno in infortuni stradali e simili.

Finora ha ricevuto una qualche riposta alla sua lettera?
Come al solito, ho preferito all’inizio tentare un approccio diplomatico, senza calcare troppo i toni. Ma a quanto pare è stato inutile, vista finora l’assoluta mancanza di risposte, e se il silenzio e l’inerzia da parte del Direttore perdureranno, continueremo la nostra battaglia, prima con petizioni e poi con azioni ancora più pesanti e clamorose. Adesso lo stiamo chiedendo con le buone maniere, ma se continueremo a restare inascoltati dovremo necessariamente usare le maniere forti.
Ho ricevuto, infatti, moltissime lamentale da parte di ogni fascia della popolazione, sia anziani che giovani, perché per andare in fondo alla via di Gioia ci vuole il mezzo e ci vuole anche la benzina per farlo muovere.
Non tutti sono ancora a conoscenza di questo cambiamento e la mia paura è che, con il passare del tempo, la situazione s’incancrenisca e questa malaugurata novità diventi una prassi consolidata e immodificabile. Ecco perché è importante protestare subito per fare ritornare al più presto le cose com’erano prima.

A seguito di questa denuncia, ci siamo recati presso tale nuovo “ufficio postale”, collocato lungo la Strada per Gioia del Colle, per constatare personalmente la situazione e scattare qualche foto, e abbiamo trovato una stanzetta assolutamente disadorna, priva perfino delle sedie.
Acquavivalive esprime, quindi, tutto il proprio appoggio e solidarietà nei confronti di questa meritevole protesta e continuerà a informarne i lettori, finché non sarà ottenuto l’esito desiderato.
La speranza adesso è che anche l’Amministrazione Comunale e i politici locali si accorgano del problema e facciano sentire tutta la loro pressione per risolverlo, mettendo così fine ai notevoli disagi arrecati.

lunedì 20 Dicembre 2010

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rinoscardi
rinoscardi
13 anni fa

Quanto denunciato dal Sig. Piconio è solo una parte del problema che condivido totalmente, ma c’è da aggiungere anche la totale consegna della corrispondenza. Nella zona in cui abito (nuova caserma C.C.)non viene consegnata la posta da oltre 20 giorni x mancanza del portalettere, il quale è in malattia.
Chiedo, ma è possibile, che durante un’assenza così prolungata non si provvede alla sostituzione del portalettere? Giorni fa mi sono recato presso il Centro Smistamento x ritirare posta ordinaria. Comunque quanto prima denuncio il responsabile del disservizio, alla Procura di Bari, x interruzione di pubblico servizio.