Cronaca

I NAS scoprono il canile lager ad Acquaviva

Mimmo Ferrante
453 cani ammassati dove ne vanno 172
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Nel canile municipale i Carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità hanno scoperto 453 cani stipati all’interno di una struttura che non potrebbe ospitarne più di 172 unità. Il canile, ubicato in contrata “La Campana” ha un esubero di ben 281 cani. Secondo gli accertamenti svolti dagli investigatori dell’Arma, il canile è affidato da anni in gestione ad imprese esterne, ricordiamo infatti che è stata aggiudicato il 9 febbraio scorso l’appalto (con un importo a base d’asta di € 710.000,00 oltre IVA, nel corso della gestione commissariale del Comune) per il triennio 2010/2012, per il servizio di ricovero e mantenimento dei cani randagi, nonché di gestione del canile comunale sito in contrada “La Campana” e che ad accaparrarsi l’incarico, secondo il criterio del prezzo più basso, inferiore a quello posto a base di gara, la ditta “M.A.P.I.A. S.r.l.” di Bari (unica a rispondere al bando), per un importo annuale di 300mila euro.
Emerge quindi un quadro a tinte fosche dove i nostri “migliori amici” sono stipati come sardine in condizioni igienico sanitarie penose.
Agli uomini del Nas non è rimasto altro che segnalare all’amministrazione comunale la grave questione «ai fini dell’adozione dei provvedimenti mirati» ad impedire il perpetrarsi di una situazione «formalmente antigiuridica». Oltre a coinvolgere «il locale e competente servizio veterinario dell’Asl di Bari».
I militari hanno già inviato una dettagliata relazione alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari. Spetta al pm verificare la sussistenza di eventuali reati.

Pertanto Le associazioni Codacons e L’Arca di Acquaviva delle Fonti hanno inviato al Sindaco, al Presidente del Consiglio Comunale, all’Assessore al Randagismo ed ai Consiglieri Comunali una lettera con cui chiedono l’istituzione di una Commissione Speciale investita di tutti poteri rivenienti dalle leggi vigenti, “per accertare le condizioni igienico-sanitarie della struttura ed i livelli essenziali di tutela e benessere degli animali a cui deve essere assicurato un trattamento consono alla loro natura di esseri senzienti”.
Codacons e Arca sottolineano come la visita dei NAS al canile comunale, in contrada “La Campana”, secondo quanto diffuso da organi di stampa, sia di una gravità inaudita. Le Associazioni si dichiarano preoccupate, inoltre, per le conseguenze che potranno subire i cani se l’Amministrazione Comunale procederà con il trasferimento degli animali in una struttura barese di proprietà dell’attuale gestore del canile acquavivese con conseguenze negative alla comunità acquavivese dal punto di vista socio – economico. Il prossimo Consilgio Comunale, quindi, potrebbe essere la data utile in cui l’assise di Acquaviva dimostri trasparenza ed attenzione nei confronti di un problema, diventato tale, durante la gestione commissariale.

Mimmo Ferrante

venerdì 24 Settembre 2010

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cat19
cat19
13 anni fa

CHE VITA DA CANE! BAU! BAU!
O’ UOMO, TE POSSINO………………….!!!!!!!!!!