E’ intitolato “L’Educazione che non c’è”: si tratta del libro scritto da Giuseppe Tribuzio, sociologo di origine acquavivese. L’autore compie un’analisi sociologica dei processi educativi della società attuale.
In una società, quale è quella occidentale, che attraversa una profonda trasformazione dovuta alla globalizzazione, è necessario accogliere questi cambiamenti in maniera attiva. La globalizzazione comporta l’invasione dei mercati con i suoi prodotti sempre più competitivi da parte degli stati esteri.
Cina, India, Corea lanciano ormai nuove sfide all’Occidente, utilizzando i principi del liberalismo. Nel testo l’autore spiega come tenere testa e non soccombere a questo nuova sfida.
Per fare questo è necessario cominciare a pensare in modo diverso dal passato. Bisogna partire dall’educazione dei giovani, in modo che imparino ad apprendere, ad investire nella formazione.
Bisogna, dunque, attuare politiche che diano alla scuola un ruolo fondamentale nella crescita culturale del paese. In quest’ottica il ruolo del docente ridiventa centrale, non solo all’interno della scuola, ma anche della società, sempre più carente di figure magistrali in grado di prendersi cura delle giovani generazioni.
La presentazione del libro si è tenuta a dicembre presso la libreria Laterza a Bari. Hanno partecipato all’evento l’autore del libro Giuseppe Tribuzio, la sua collaboratrice Maria di Staso.
Sono intervenuti Corrado Petrocelli, Rettore dell’Ateneo di Bari, Luisa Santelli Beccegato, titolare della I Cattedra di Pedagogia generale della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bari e autrice di molti altri libri e il reverendo Fausto Taiten Guareschi, abate del monastero zen di Fudenji.
gentile caporedattrice, finalmete ho l’onore di leggere un suo articolo!!!