Attualità

“Miulli, cronistoria di una truffa”

La Redazione
Il documento dello storico Pinuccio Ieva
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Pubblichiamo integralmente un lungo, circostanziato documento a firma di Pinuccio Ieva (a cura dell’Associazione Pro Fondazione Opera Pia Ospedale Miulli) sulla natura giuridica dell’ospedale acquavivese.  

Restiamo in attesa di ricevere dal clero un comunicato con le posizioni del vescovo, nota chiesta da tempo e ancora non ricevuta.

"Breve e documentata storia di una truffa, da quattrocento miliardi di lire, ai danni del Patrimonio Pubblico, realizzata con la complicità dello Stato, delle Giunte regionali e del Comune di Acquaviva.

Nel 1711, l’Avv F. Miulli con un negozio di fondazione (testamento) tipico dei luoghi pii laicali dell’epoca istituisce suo ”erede universale e particolare l’Ospedale di Acquaviva , seu li poveri infermi” di Acquaviva per i quali volle si dovesse erigere un moderno ospedale, la cui amministrazione era affidata “intuitu personae “ all’arciprete pro tempore, o, nel caso di un suo rifiuto, al Sindaco della Università di Acquaviva.
In Acquaviva un ospedale per i poveri c’era già dal 1592 perché – dice il Canonico Luciani a pag. 47 della sua Storia della Chiesa Palatina –“l’Università ed i cittadini… raccolsero pingui somme per volontarie contribuzioni le quali servirono a fondare un ospedale per i poveri infermi”.
F. Miulli, per essere certo che nel corso dei secoli, l’assistenza e beneficenza gratuita nei confronti dei poveri di Acquaviva venisse realmente effettuata, stabilì, con l ‘art. XXI delle Tavole di fondazione e l’alternarsi nella carica di Governatore dell’Ospedale dell’arciprete e del Sindaco ogni qual volta dell’uno e dell’altro si fosse giudizialmente accertato l’inadempimento delle sue volontà.

Detta clausola viene ripetuta dal ricco concittadino Plantamura che nel 1896 lascia i suoi beni all’Ospedale “sotto le medesime condizioni stabilite dal grande fondatore Avv. Miulli “. L’accettazione della predetta eredità venne autorizzata con decreto prefettizio dell’11.10.1901 in osservanza all art. 1 della legge 21.6.1896 che recita : “le provincie, i comuni e le Istituzioni pubbliche di beneficenza non possono accettare lasciti e donazioni senza l’autorizzazione del Prefetto “.

L’Ospedale era già una persona giuridica riconosciuta almeno dal 1753, quando il Re Carlo di Borbone intervenne in una lite tra Comune e Governatore del Miulli e nel confermare l’arciprete quale Governatore dell’Ospedale ordinò: ” salvo tantum iure universitatis eligendi deputatum qui in dispungendis rationibus procuratorum posse interesse” (Fatto salvo soltanto il diritto del Comune di eleggere un deputato che possa intervenire nel controllo dei conti dei procuratori).

Con l’Unità abbiamo la legge sulle opere pie del 3.8.1862 n. 753 che agli ospedali degli infermi attribuisce” ipso iure” la qualifica di opere pie giusta art 2 del Regolamento n. 1007 del 3.8.1862.. Giova ricordare che l’art 2 della precitata Legge 753 recita: ”Sono pure soggetti alle disposizioni della presente Legge gli istituti di carità e beneficenza quandanche abbiano, oltre a ciò, uno scopo ecclesiastico o siano retti nella parte economica da persone o corporazioni ecclesiastiche ,si regolari che secolari o siano fondati ad esclusivo favore di persone che professano un culto tollerato”

L’Ospedale Miulli rientrava in questa ipotesi, sia perché governato da un Arciprete ,sia perché prevedeva l’obbligo settimanale di confessarsi ed caso di rifiuto le dimissioni forzate. Con l’approvazione della L 6972 del 1890 l’assistenza viene laicizzata e l’Ospedale fu obbligato a procedere alla revisione delle Tavole di fondazione ai sensi dell’art 93 (cioè per la parte concernente il conferimento delle doti dette maritaggi) e dell’art. 70 (per la parte che riguardava l’obbligo settimanale di confessarsi e in caso di rifiuto le dimissioni forzate , prescrizione in palese contrasto con l’art 70 che imponeva alle opere pie l’assistenza gratuita agli aventi titolo “ senza distinzione di culto religioso, o di opinioni politiche “).

Venne perciò redatta una proposta di Statuto organico, conforme alla legge 6972, Statuto che fu approvato – “ vedute le relative deliberazioni di detta Amministrazione, del Consiglio Comunale di Acquaviva e della Giunta Provinciale Amministrativa e udito il parere del Consiglio di Stato“ – con Decreto Reale 27 dicembre 1896 “ con la seguente modificazione: nell’art quarto dopo le parole di questa città si aggiungerà questo inciso e in mancanza di entrambi da un delegato nominato dal Consiglio Comunale” (vedi allegato n.1 in Archivio Centrale dello StatoDecreti Reali Ospedale Miulli 27 –12 -1896 Busta 329 )

E’ da notare che la presenza, fra gli amministratori supplenti, di un delegato nominato dal Consiglio comunale, oltre a rispondere alla prescrizione dell’art. 19 del Regolamento di esecuzione della L 6972/1890, riconosce un diritto di fondazione del Comune.

Con la legge di riforma ospedaliera n 132 del 1968 cominciarono le preoccupazioni delle autorità ecclesiastiche preposte al governo delle opere pie, (denominate, per una legge del 1923, istituti pubblici di assistenza e beneficenza – IPAB). L’articolo 3, comma uno della predetta Legge 132/1968 disponendo che “le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e gli altri enti pubblici CHE AL MOMENTO DELL’ ENTRATA IN VIGORE DELLA LEGGE, PROVVEDONO ESCLUSIVAMENTE AL RICOVERO E CURA DEGI INFERMI SONO RICONOSCIUTI DI DIRITTO ENTI OSPEDALIERI” trasformava ope legis le IPAB, che assistevano gli inferni in enti ospedalieri limitando il potere monocratico del Governatore con l’introduzione dei consigli di amministrazione . in cui gli interessi originari e le comunità locali erano equamente rappresentate.
Per questo motivo furono tentate varie scappatoie per eludere la Riforma : il Sindaco pro tempore si fa cogliere dai dubbi sulla natura di IPAB dell’Ospedale –sempre in precedenza certificata ad occhi chiusi – e fingendo di chiedere informazioni al Ministero dell’Interno inventa una mai esistita dipendenza dalle autorità ecclesiastiche;

il Governatore tenta di far passare l ‘Ospedale come una pertinenza della Basilica Palatina di Acquaviva, e chiede un decreto confermativo della natura ecclesiastica dell’Ospedale per poi ritirarla in presenza di una denunzia che non si concluse per un rinvio e una provvidenziale amnistia.
E’ doveroso, a questo punto, parlare della scomparsa del Decreto Reale 27-XII-1896 che riconoscendo al Comune un posto nell’Amministrazione avrebbe reso più difficile o impossibile la truffa dell’Ospedale di natura ecclesiastica .

In verità in Acquaviva anche la Chiesa, essendo palatina, dipendeva dal Re che nominava con proprio decreto il prelato ed i canonici fino al 1929.
La sentenza della Sezione civile della Corte di Cassazione di Napoli dell 11 maggio 1875 (riportata da Luciani a pag 333 della Storia della Basilica Palatina di Acquaviva ) afferma che la Basilica nulla aveva di ecclesiastico : “ i benefici ecclesiastici (enti ecclesiastici) non possono per legge canonica esistere senza il simultaneo convergente concorso di tre fattori, cioè decreto di fondazione(da impartirsi dal Pontefice per le Chiese maggiori e dall’Ordinario per le altre )decreto di erezione in titolo, che al beneficio ecclesiastico applicando con il vincolo perpetuo ai beni, li spiritualizza e finalmente la canonica collazione; Ora tutti questi elementi , mancano nella Chiesa Palatina…desse esistono per sola volontà del Principe il quale le crea , le dota e le provvede di ministri “.

Se non ha natura ecclesiastica la Chiesa figuratevi se lo possa avere un Ospedale !!!!
.
Per eludere la Riforma ospedaliera il Ministero della Sanità e quello degli Interni produssero diversi e contraddittori “pareri “ed “avvisi “per tutto l’anno 1970 e 1971 che ossessivamente ripetono:” L’OSPEDALE HA NATURA ECCLESIASTCA PERCHE AFFIDATO PER ATTO DI FONDAZIONE ALLE AUTORITA’ ECCLESIASTICHE (ARCIPRETURA DI ACCQUAVIVA ELEVATA A DIOCESI NULLIUS ) CHE TUTTORA NE DETIENE L’ AMMINISTRAZIOINE SECONDO IL PRORIO STATUTO (?) E LE NORME DEL DIRITTO CANONICO.,PUR DIFETTANDODI UN VERO E PROPRIO RICONOSCIMENTO CIVILE “ giusta parere espresso dal competente Ministero dell ‘Intarno-Direzione Generale Affari di culto con nota 01245442 in data 10 giugno 1970 e da qualificarsi a tutti gli effetti ente ecclesiastico anche se manca un formale atto di riconoscimento.(Lettera del Ministero della Sanità al Sindaco di Acquaviva 990,2 3785 del 17 febbraio 1973)

Di fronte ad una campagna di stampa sull’ Avanti ! e sul Tempo di Roma il Ministero sembro’ cambiare idea: "….. IN MANCANZA DI DETTO RICONOSCIMRNTO ,CHE E ‘ ELEMENTO COSTITUTIVO O INTEGRATIVO DELLA PERSONA GIURDICA , L’ENTE NON RICONOSCIUTO NEL DIRITTO DELLO STATO VIVE COME ASSOCIAZIONE SENZA PERSONALITA’ OSSIA COME UN ENTE DI FATTO —— PERTANTO DETTO ENTE DEVE ESSERE DICHIARATO ENTE OSPEDALIERO “.

In realtà questi “avvisi” e “ pareri un effetto lo ebbero: notificati per conoscenza e norma determinarono la cessazione della tutela e vigilanza del CPAB e consentirono un ingente dispendio di fondi pubblici per camuffare la natura pubblica dell’Ospedale MIULLI .

L’amministratore apostolico della Diocesi di Acquaviva, e governatore pro tempore dell’Ospedale inoltrò nel 1970 (quando già l’Ospedale era diventato per legge ente ospedaliero) una domanda di classificazione, come se l’Ospedale dipendesse da un ente ecclesiastico civilmente riconosciuto ai sensi del 5 e 6 comma dell’art 1 della citata L 132 ,senza che le autorità competenti, prendessero i dovuti provvedimenti nei confronti del pubblico ufficiale che aveva dichiarato il falso.

La Prefettura di Bari, di fronte alle minacce di denuncia di alcuni cittadini rispondendo alla nota del Ministero degli Interni precisa nel 1972 “che l’Ospedale Miulli ebbe approvato il proprio Statuto con Decreto Reale 27 dicembre 1896 (allegato 4) a norma della legge 17 luglio1890 n 6972 e del relativo Regolamento e, successivamente ha sottoposto i propri atti al controllo della autorità tutoria competente. Correlativamente le approvazioni si rinvengono pubblicate per estratto sui Bollettini di questa Prefettura (allegato esemplare) All. N. 5. ” aggiungendo però che tutti questi elementi “non sembrano coessenziali alla natura giuridica del nosocomio come opera pia”.

Grazie a questo cavillo e a vergognose omissioni e falsificazioni comunali, l’Ospedale fu illegittimamente sottratto ad ogni controllo e tutela e il Governatore inoltrò una nuova domanda di classificazione alla Regione, (cui nel frattempo era passata la competenza) secondo la procedura prevista per gli ospedali dipendenti da enti ecclesiastici civilmente riconosciuti.

La Giunta Regionale, il 27 .X.1972 “considerato che l’accoglimento della domanda proposta dalla Opera Pia Miulli quale ente ecclesiastico e diretta ad ottenere la classificazione ex art 1 della legge sull’ente pubblico ospedaliero, non implica affatto riconoscimento della natura giuridica dell’ente richiedente quale ente ecclesiastico” classificò l’Ospedale nella massima categoria , quella regionale. A camuffare l’Opera Pia Miulli da ente ecclesiastico ci pensò poi il Presidente della Giunta con sapienti aggiunte e modifiche dei suoi due decreti, pur nn potendo omettere di parlare di Opera Pia.

La Giunta ai sensi dell ‘art 20 e seguenti che si riferiscono esclusivamente agli ospedali dipendenti da enti ecclesiastici, illecitamente produsse la miracolosa trasformazione di un’Opera Pia in un Ente Ecclesiastico. E’ noto a tutti – tranne che ai sordi e ciechi funzionari regionali di un tempo che per le IPAB la legislazione relativa non prevede alcuna ipotesi di estinzione o soppressione ;ne ammette la trasformazione ,cioè mutazione del fine ,provvedimento che non tocca né la personalità dell’Ente nè del suo patrimonio e mentre l’art 91 consentiva la conversione di taluni enti ecclesiastici in IPAB nessuna disposizione contempla l’ipotesi inversa !!! Nel frattempo i sostenitori della natura pubblica dell’Ospedale avevano reperito, grazie al Senatore Cirielli, presso l‘Archivio di Stato di Roma il Decreto Reale 27 XI.1896.

Anche il Comune, previa regolare domanda ,inoltrata il 14 giugno 1976 venne in possesso di una copia autenticata tratta dall’ Originale
Pur trovandosi in presenza di un atto di certezza legale,atti che obbligao ad assumere come vincolanti le rappresentazioni che contengono per usare le parole di M..S. . Giannini non successe niente perchè più che i Diritto potè il digiuno di posti dei destri e dei sinistri. cui un ente legibus solutus faceva molto comodo e la presenza in Consiglio Comunale di un una consistrente pattuglia ospedaliera sempre pronta a determinare una crisi.

Questo documento che, dimostrava la natura immodificabile di IPAB dell’Ospedale Miulli, in una esilarante sentenza del TAR Bari venne scambiato per riconoscimento civile dell’ente ecclesiastico Miulli e venne pudicamente chiamata “sanzione sovrana” e portò alle seguenti sconcertanti conclusioni :”L’Ospedale Miulli di Acquaviva è persona giuridica pubblica, con la conseguenza che riveste carattere pubblico il rapporto di impiego intercorrente con l’Ente ed il proprio personale “ !

Questa sentenza, pronunciata in materia di ammissione a concorsi per iniziativa del dott. Giovanni Chiarulli, contiene una ricostruzione falsa della storia del Miulli , fu censurata così da G. Lo Castro (-che partiva dal presupposto errato di una origine ecclesiastica dell’Ospedale e che ignorava che fino al 1929, Canonici e Prelato Palatino (vescovo ) venivano nominati dal Re – nell’articolo Problemi di qualificazione di enti di origine ecclesiastica svolgenti attività di assistenza ospedaliera in ” Rivista Trimestrale di Diritto 1978 pag. 1478” : Il TAR “ove ci si fosse posti nell’ottica della individuazione della natura dell’ente, qualunque fossero i criteri per giudicare la medesima, attesi i fini, e i compiti dell’Ospedale, quali erano statutariamente fissati e quali sono riconosciuti dalla stessa sentenza, sarebbe impossibile dubitare della sua natura di opera pia”.

Il Ministero dell’ Interno, intanto ,tranquillizza i ladri di ospedale rispondendo ad una richiesta del Tesoro ( non si dimentichi che i dipendenti erano iscritti all’INADEL ) con nota Vigil: 2530058-595 del 30 gennaio 1979 :”SI INFORMA IN PROPOSITO CHE DAGLI ATTI D’ARCHIVIO DELLA DIREZIONE GENERALE DEI SERVIZI CIVILI, GIA’ ASSISTENZA PUBBLICA , NON E’ DATO TROVARE TRACCIA DELL’ ESISTENZA DI UNA IPAB DENOMINATA OSPEDALE MIULLI “

Il Ministero dell’Interno il 1987 rilascia un attestato, senza numero di protocollo, che è un monumento di contraddizioni e falsificazioni (valga per tutte l’affermazione: ”non risulta alcun provvedimento di riconoscimento del predetto ente“ contraddetta dalla seguente affermazione del TAR: il Miulli ”sottopose all’approvazione dell’AUTORITA’ GOVERNATIVA UNO SCHEMA DI STATUTO ORGANICO CHE FU CONCESSA CON R D in data 27- XII-1896 ) e che si conclude cosi: ”l’ente ecclesiastico Ospedale Miulli di Acquaviva è da ritenersi dotato della personalità giuridica civile“ sulla base della citata sentenza del TAR che lo aveva definito ente pubblico!!!!

Sulla liceità e legittimità di questo attestato è sufficiente citare il parere del Consiglio di Stato V Sezione 19 ottobre 1917: “Non è consentito all’amministrazione di procedere alla sclassificazione di un istituto di pubblica beneficenza per attribuirgli un altro stato giuridico”; o quello del 12 febbraio 1960 Sentenza 114 che recita: ” è da escludere, pertanto, che un ente pubblico possa venir meno per un atto del potere esecutivo, se la soppressione non è prevista da una espressa norma di legge“.

Né maggiore fortuna ebbe un ‘azione di accertamento promossa dal Comune e finita per un regolamento di Giurisdizione in Cassazione che schiaffeggiando la complice timidezza del Comune cosi proseguiva: ”la pubblica funzione non ha bisogno di essere preventivamente verificata dai giudice ,nè può esserlo giacchè può e deve essere esercitata responsabilmente salve le garanzie apprestate alle ,parti che ssi assumomono lese dalla attivitàad essa ascritta… si assunno lese….la postulazione di una verifica giudiziale preventiva di essa e del suo esercizio da parte di autorità che pur assume di esserne investita importerebbe il sottrarsi da parte dell’autorità stessa alle responsabilità sue proprie; La rinuncia di un attributo per sua natura irrinunciabile, la devoluzione al giudice un inammissibile supplenza “(Cassazione a s.u. 27.1.1981 n 601).
La Cassazione pur essendosi chiamata fuori con un elegante rimprovero alla classe politica sempre a s. u. l’11 maggio 1982 dette finalmente un univoco criterio per valutare i pasticci vari fatti nell’attuazione della riforma ospedaliera del 1968 stabilendo che: “va ricordato che le istituzioni di assistenza e beneficenza, le quali possono essere pubbliche (art. 1 L 6972 del 1890) che private (art. 2) sono riconosciute del primo tipo con decreto (già reale) promosso dal Ministro dell’Interno a norma dell‘art 1 del regolamento di esecuzione delle legge approvato con R D 99 del1891: trattasi peraltro di provvedimento a carattere dichiarativo (come con certezza si desume dalla stessa formulazione della norma che espressamente ne indica il contenuto nella dichiarazione se un’opera pia o altro ente morale abbia i caratteri di istituzione pubblica di assistenza e beneficenza agli effetti dell’art 1 della L 17 luglio 1890, in mancanza del quale detti caratteri possono essere accertati aliunde e direttamente dal giudice“

Nel caso del Miulli la presenza del Decreto Reale – incautamente prodotto dall‘Ospedale, (forse per giustificare 8u trattamento pubblico dei dipendenti )insieme con il falso Attestato del Ministero dell’Interno nel fascicolo che lo iscrive alle persone giuridiche ecclesiastiche presso il Tribunale di Bari, in uno stato di diritto, avrebbe almeno impedito la sua iscrizione e comportato la denuncia per falso del Governatore dell’Ospedale, se il Tribunale fosse stato più attento alla natura dichiarativa del Decreto Reale 27-XII-1896, ai sensi della sopra riportata Decisione della Cassazione .

Nel 1991 nell’esortare il Governatore a non fare mutamenti nello Statuto dell’Ospedale la Sacra Congregatio pro clericis scriveva: ”questa modificazione potrebbe essere assunta dal Comune di Acquaviva delle Fonti come causa di mancato adempimento dei compiti imposti dal fondatore e consentire al medesimo di rivendicare LEGITTIMAMENTE per se l’incarico di Governatore dell’Ospedale da espletarsi tramite un delegato eletto dal Consiglio Comunale“. Anche le Direttive della Conferenza Episcopale Italiana del 1992 parlano chiaramente : ”non sono fondazioni di culto le fondazione istituite da privati, senza alcun intervento dell’autorità ecclesiastiche, cioè le masse di beni che hanno personalità giuridica non come enti ecclesiastici civilmente riconosciuti < > o come istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza ai sensi della L del 7 luglio 1890 n 6972, tali fondazioni non sono persone giuridiche canoniche soggette al vescovo diocesano e i loro beni non fanno parte del patrimonio ecclesiastico“.

Nonostante la chiarezza delle disposizioni civili e canoniche, l’inosservanza delle disposizioni dei fondatori, le truffe alla Regione nel momento in cui come ente ospedaliero Miulli riceveva attrezzature e si vedeva ripianati i debiti mentre la convenzione parla di un ospedale dipendente da se stesso in quanto non c’è e non c’è mai stato un ente ecclesiastico Miulli non succede niente pur avendo ogni tanto alcuni pazzi segnalato gli scandali alle autorità competenti.

Nel 1997, sicuro dell’impunità il Governatore dell’Ospedale tenta il colpo finale: vuole abolire il trattamento pubblico che tutti i dipendenti avevano ed hanno e che ,in assenza di Decreto Reale la magistratura assume come prova della pubblicità degli enti ma non ci riesce per la feroce opposizione dei sindacati. Un esito migliore ha invece la adozione del Regolamento organico che pur avendo nel titolo I affermazioni come queste: ”Il presente Regolamento disciplina l’ordinamento del personale dell’Ente Ecclesiastico F. Miulli di Acquaviva delle Fonti, Ente Ecclesiastico civilmente riconosciuto e iscritto al N 427 del Registro delle persone giuridiche del Tribunale di Bari”.

L’Ente ecclesiastico Ospedale F. Miulli è amministrato direttamente dall’autorità ecclesiastica preposta pro tempore alla città di Acquaviva unicamente riservato il governo dell’Ospedale per istituzione testamentaria e per Statuto. L’Ente ecclesiastico F. Miulli esercita la propria attività nell’ambito della finalità di religione e di culto (?) con piena autonomia giuridica e amministrativa senza fini di lucro quale testimonianza cristiana“.

Queste false affermazioni sono contraddette dall’art 1 dello Statuto Organico approvato con Decreto Reale 27 XII 1896 che testualmente recita: “L’Ospedale civile di Acquaviva delle Fonti è destinato alla cura gratuita dei poveri infermi acquavivesi o forestieri ivi domiciliati infermi di malattie acute e croniche non contagiose o bisognevoli di operazioni chirurgiche, preferendosi nei casi di deficienza dei posti ai cronici l’accettazione degli affetti da malattie acute”.

Falsa è pure l’affermazione che il governo dell’Ospedale è riservato unicamente al Vescovo per istituzione testamentaria e per Statuto.
Il Cenno storico premesso allo Statuto organico del 1896 dice esattamente il contrario: “ La Amministrazione del Pio Istituto dalle stesse Tavole di Fondazione viene affidata col titolo di Governatore all’Arciprete pro tempore, ovvero al Sindaco della città alternandosi tra loro nel caso di mancato adempimento” (mancata erogazione gratuita ai poveri dell’assistenza ospedaliera sia agli ammalati acuti che ai cronici ).

Le predette false affermazione del Vescovo che tentava di impadronirsi dell’Ospedale sveglio’ il Consiglio Comunale che nella seduta del 23 marzo 1997 con la deliberazione N 31, alla unanimità obbligo’ il Sindaco ad opporsi nei modi e nelle sedi opportune a quegli atti della amministrazione ospedaliera che non siano nella sostanza rispettosi di quanto previsto nel testamento dell’Avv. Miulli e nello Statuto Organico (vedi progetto del Nuovo Statuto Organico del quale si chiede l’immediato ritiro ) “.

Persino il locale Capitolo, riunito il 27-6-1997, ritenne suo dovere precisare che: ” l’ecclesiasticità dell’Ospedale Regionale Miulli riguarda esclusivamente il governo e non già la proprietà dell’Ente che resta patrimonio esclusivo della Comunità acquavivese“. Giova dire che il Sindaco omise di fare il suo dovere e che pende una denuncia presso la Procura da parte di alcuni consiglieri comunali e privati cittadini e che il Ministero della Salute Direzione Gen. Risorse umane e Professioni Sanitarie ha approvato un Regolamento organico che trasforma una fondazione pubblica in ente ecclesiastico, ne stravolge lo scopo (da assistenza gratuita ai poveri a produttrice di beni e servizi, secondo il parere della Cassazione ) e trasferisce alla Curia beni per centinaia di miliardi. Mentre le istituzioni stanno a guardare.

Ma perché il nuovo Regolamento Organico non è stato sottoposto al Ministero dell’Interno unico competente in tema di mutazione del fine e della destinazione dei beni . ai sensi dell’art ‘19 della L 20 maggio 1985 N 222 che subordina l’efficacia civile mediante riconoscimento con Decreto del Presidente della Repubblica udito il parere del Consiglio di Stato ?

Perché trattasi di falso ente ecclesiastico!

Far passare per ente ecclesiastico un ospedale che, se fosse veramente dipendente da un ente ecclesiastico vero, apparterebbe al settore produzione di beni e servizi e sarebbe soggetto a tutte le tasse, è un grosso scandalo perché consente di immettere nel pubblico impiego raccomandati dei notabili di centro sinistra o di centrodestra , fregandosene dei divieti statali e di lucrare di molti benefici fiscali, quali per esempio l’illecita esenzione dall ICI e dagli oneri di urbanizzazione ,pur avendo il Comune speso due miliardi di lire per la fogna al Monoblocco di Collone.
Assecondare da parte del Consiglio Comunale questa oscena commedia della ecclesiasticità dell’Ospedale, contro tutte le leggi civili e canoniche e le centinaia di documenti significa mettersi nelle condizioni di quei cortigiani della fiaba di Andersen che lodavano la bellezza di un inesistente vestito del Re nudo e rendersi complici di un’usurpazione che intacca il patrimonio del Comune per centinaia di miliardi !!!

domenica 2 Dicembre 2007

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pasquale1984
pasquale1984
16 anni fa

Parole, parole, soltanto parole…….. SMETTETELA siete ridicoli e patetici….
L’OSPEDALE NON SI TOCCA

giusy_007
giusy_007
16 anni fa

Nella lettura del documento mi sono fermata alle prime parole “..una truffa ..realizzata con la complicità dello Stato..”, in quanto è inutile il resto. Le leggi non nascono per volere divino, le fanno gli uomini ovvero lo Stato. Dunque se lo Stato fa una truffa vuol dire che si vive in una nazione di truffaldini e quindi non serve ribellarsi, bisogna cambiare nazione. Perchè evidentemente la volontà dei governenti e dunque del popolo è quella di truffare …(continua 1)

giusy_007
giusy_007
16 anni fa

(continua 1)..D’altra parte lo stesso Sindaco Pistilli è stato eletto nel 2001 sulla base di un programma che poi ha completamente stravolto. Alle rimostranze di molti per la truffa subita ha risposto: se non vi sta bene andate via, uscite dal partito, uscite dal centro destra, tanto io adesso ho gli amici a sinistra e governo tranquillo. Questo è il paese e questa è la nazione in cui viviamo..truffe e truffatori, evidentemente il popolo vuole questo.Auguri prof. Ieva

maxvanni
maxvanni
16 anni fa

questo non è un articolo, è una memoria! complimenti alla redazione e che il CONSIGLIO COMUNALE SI SVEGLI, UNITI DALLA LORO FUNZIONE LAICA,non dimentichiamocelo.
è la comunità di acquaviva che, anche se mal informata, lo chiede.

maxvanni
maxvanni
16 anni fa

è mai possibile che, quasi con arroganza, il clero non risponda a queste critiche? ho l’impressione che si sentano superiori in quanto tali, ed è un’assurdità

ondalibera
ondalibera
16 anni fa

grazie per l’informazione. ma con ciò che vogliamo fare? risolviamo i problemi del Miulli?
la gerontocrazia impera ad acquaviva…

erasmo_2007
erasmo_2007
16 anni fa

Riconosco al prof.Ieva una grande preparazione sull’argomento, ma il popolo ignorante, in qunato ignora(per mancanza di cultura, di tempo, ecc.)fa delle riflessioni del tipo: “con tutti questi argomenti, come mai non c’è in Italia un tribunale o un giudice che dia ragione alle tesi del prof.Ieva e adesso anche del sindaco Pistilli? Comunque dato che Pistilli ha perso il ricorso al TAR contro l’Ospedale, vorremmo sapere cosa intende fare il prof.Ieva.

fico1967
fico1967
16 anni fa

caro preside ieva hai fatto una bella cronostoria del miulli. Ma i tuoi amici di Rifondazione Comunista che fine hanno fatto? Perche il Consigliere Comunale di Rifondazione che vuole diventare il paladino della Giustizia in Acquaviva delle Fonti, Sta in silenzio in questa situazione? Forse ha ottenuto la polpetta? Cosa che Tu (LO POSSO DIRE AD ALTA VOCE) non hai mai accettato……

lukyluky
lukyluky
16 anni fa

Spero che questo articolo sia letto dai consiglieri comunali.

lukyluky
lukyluky
16 anni fa

Una volta, commentando un altro articolo, scrissi che Acquaviva aveva bisogno di “patrioti”. Pinuccio Ieva è sicuramente la personalizzazione della persona che avevo in mente.

lukyluky
lukyluky
16 anni fa

Copio e incollo dal sito http://www.beppegrillo.it articolo di oggi “In Italia la politica, di centro sinistra o di centro destra, ha sempre un comune denominatore: prende ordini dalle potenze straniere. La prima è il Vaticano, la seconda gli Stati Uniti. La prima detta le nostre leggi, la seconda insedia basi militari in Italia e ci arruola per le guerre, come i mercenari di una volta.” Forse anche Beppe legge Acquavivalive.

giuggirossa
giuggirossa
16 anni fa

xficosecco Rifondazione e il suo consigliere non hanno ricevuto alcuna polpetta.Nella lotta per l’ospedale pubblico noi ci siamo sempre stati.e a gennaio quando con vertenza dei lavoratori è ritornato alla ribalta il problema della natura giuridica dell’ospedale, noi eravamo l’unica forza politica a sostenere i lavoratori e la ripresa della battaglia per l’ente pubblico tanto che una nostra senatrice ha fatto anche una interrogazione parlamentare. informati prima di diffamare la gente.

euroby
euroby
16 anni fa

1 – 10 – 100 Pinuccio Ieva….

Di 1984pasquale c’è ne uno tutti gli altri son nessuno… Scusami ma sei il figlio del Mons. lo difendi così anche davanti all’evidenza dei fatti.
Moooo e chi sei.

eustiolenoci
eustiolenoci
16 anni fa

Cara giuggirossa, forse una parte di RC combatte xquesta causa, ma a me risulta ke il vostro rappresentante, in consiglio, cosi come nelle dichiarazioni pubbliche, non ha proferito alcuna parola sulla questione. Anzi, mi risulta ke in un dibattito promosso da una Associazione, il consigliere Romanelli, si sia alzato e abbia detto ke a lui non interessava della Questione!! Vorremmo conoscere il suo punto di vista sulla questione.

eustiolenoci
eustiolenoci
16 anni fa

Cmq giuggirossa,io ritengo ke su questa questione non è proprio il caso di dividersi anzi dovremmo sensibilizzare l’opinione pubblica a difendere i beni di sua appartenenza. Sarebbe proprio il caso di iniziare a sollevare la questione anche tentando di coinvogere i Media a livello nazionale.

giuggirossa
giuggirossa
16 anni fa

non mi risulta,un dibattito di una associazione x… per favore ragazzi quando si deve diffamare o screditare la gente almeno abbiate il buon gusto di documentarvi. questo vale per fico d’india e anche per te eustio. la battaglia per il miulli è stata una battaglia che parte del pci e poi rifondazione ha fatto e continua a fare da prima che il sindaco fosse folgorato sulla via di damasco.

giuggirossa
giuggirossa
16 anni fa

anche io potrei interrogarmi sulle oscure ragioni che hanno spinto il nostro caro sindaco a iniziare questa battaglia e potrei fare mille congetture:rigurgiti di passato socialista,scaramucce con il vescovo.e potrei dire ma fino ad un anno fa il sindaco dov’era?non erano certo queste le sue posizioni.ma non l’ho fatto anche se mi piacerebbe sapere cosa è successo. perciò non permetto che si vada diffamando chi coerentemente ha sempre conservato la stessa posizione.

savonarola
savonarola
16 anni fa

l’Associazione si chiama l’Incontro che ha preso l’iniziativa di costituire il Comitato Cittadino per l’Ospedale Miulli al cui primo incontro ha partecipato anche il consigliere di rifondazione. Il 22 dicembre 2006, presso la sala Conferenze vi è stata un’assemblea cittadina,molto partecipata,organizzata dal suddetto Comitato. Questa è storia.

savonarola
savonarola
16 anni fa

Il centro sinistra, invece, ha tenuto sulla vicenda Miulli una tavola rotonda che nonostante gli invitati “illustri” non ha avuto una grossa partecipazione.Ma il grottesco è che hanno parlato solo loro chiamando incausa chi si stava occupando del Miulli senza dare a questi la possibilità di controbattere. é questo l’interesse della sinistra per il Miulli?

eustiolenoci
eustiolenoci
16 anni fa

giuggirossa, concordo con te ke, prima di affermare un qualcosa bisogna avere cognizione di quello ke si dice. Ma se mi sono permesso di fare questa precisazione è xkè qualche mese fa è stato organizzato un dibattito nella cosidetta sede di Dantini a cui erano stati invitati alcuni rappresentanti politici, tra cui il Cons. Romanelli, si parlava del Vecchio Plesso del Miulli e Romanelli si alzò e se ne andò via dicendo: “a me la cosa non interessa”. Questo è quanto mi è stato riferito.

Liberopensatore
Liberopensatore
16 anni fa

Innanzitutto grazie Pinuccio Ieva e grazie ad AcquavivaLive.it per aver messo a disposizione di tutti (meglio di quanto si possa fare con i volantini) un pezzo lucido e documentato di storia cittadina! Cittadini conserviamo gelosamente questa cronistoria!

Liberopensatore
Liberopensatore
16 anni fa

Va sottolineato che i triumviri del PD ironicamente affermano fra le righe, con scarso rispetto per uno studioso, che il buon Pinuccio cita documenti e leggi preunitarie (ma sono ancora validi o no? Si!E allora?E’ stato mai denunciato per le sue pluriennali accuse?No!E allora?). Io dico che chi vuole confutare la verità di Ieva deve farlo in maniera altrettanto documentata,non con proclami falsi e generici!Studiamoci le carte ragazzi e non vendiamo al furbo di turno noi stessi e la nostra città.

savonarola
savonarola
16 anni fa

Nel Comitato Cittadino ci sono comunisti,post-comunisti,cattolici,laici,credenti,non credenti,in una parola acquavivesi,che rivendicano, leggi e documenti alla mano,le prerogative della Città sul Miulli.

fico1967
fico1967
16 anni fa

caro giuggirossa come si vede ho colpito nel segno perche una persona educata e coscenziosa sicuramente non offende nessuno, altrettanto risponde con eleganza. Nel tuo commento si nota la rabbia come se qualcuno abbia toccato il tasto giusto. Se quello che dice risponde a verità (ne dubito) dove sta il consigliere di rifondazione? perche non dice la sua? a buon intenditore buone parole.

fico1967
fico1967
16 anni fa

caro giuggirossa spero che la prossima volta non offendi nessuno come io non offendo nessuno anche perche questi sono commenti di cittadini. Ritengo che sto cercando tanto, perche questo modo di fare fa parte di Rifondazione Comunista.

giuggirossa
giuggirossa
16 anni fa

caro fico io non ho offeso nessuno ho solo risposto alle tue false illazioni. ti permetti di dire che una persona che nemmeno conosci si è fatta corrompere e poi pretendi l’eleganza nelle risposte?Diffami la gente di cui non conosci l’operato e giudichi a priori quelli di Rifondazione e poi pretendi rispetto.faccio parte parte di un gruppo in cui si parla sempre di noi quindi che ti abbia risposto io o il consigliere romanelli è la stessa cosa.

fico1967
fico1967
16 anni fa

giuggirossa io non ho diffamato nessuno leggi attentamente il mio pensiero e ti renderai conto che non c’e nessuna diffamazione ma chiedo alcune cosa (aggiungendo il forse) mentre tu nella tua risposta hai aggiungento nomignoli che non è nel mio costume ma bensi nel vs. Questa fa parte della cultura del’estrema sinistra e non di un vero libero cittadino, continuate in questo modo…….

fico1967
fico1967
16 anni fa

euroby quando scrivi in questo modo mi fai proprio tenerezza.. Se parli anche cosi poveri tutti…… Impara che non bisogna criticare ma rispondere in modo adeguato sia per educazione che per altro… Ma credo che questo non sia nel tuo costume. Io non voglio difendere coloro che vedono solo a senso unico perche ci credo anch’io nella lotta che state portando avanti, ma voglio che almeno non si offenda nessuno.

giuggirossa
giuggirossa
16 anni fa

dire che probabilmente qualcuno ha accettato le polpette non è fare illazioni o diffamare la gente?forse allora l’italiano non è la lingua nazionale. per quanto riguarda poi la questione dell’incontro fatto da d’antini caro eustio non si può dire mi hanno riferito, mi hanno detto ho sentito dire. facciamo venir fuori i nomi e non facciamo le comari del paesino.è facile diffamare la gente nascondendosi dietro un nomignolo. cose degne di un uomo rispettoso della dignità altrui

canepezzato
canepezzato
16 anni fa

a tutti quelli e a tutte quelle che lo hanno pensato, supposto o scritto, Rifondazione e il suo consigliere non prendono polpette da nessuno!!! e ripeto per quelli duri a capire, nessuna polpetta, pagnotta, dolcetto da alcuno!!! CHIARO????

freisinnige
freisinnige
16 anni fa

siamo ridicoli tutti noi acquavivesi!mentre la società civile si divide -e l’accusa contro romanelli la dice lunga su come ci sia gente pronta a diffamare gratuitamente- c’è chi quatto quatto continua a fare gli straporci comodi propri, sia col miulli che con acquaviva tutta!comunque vedrete la polpetta avvelenata che rifondazione farà trovare sotto l’albero a tutti quelli che accusano il partito solo x indebolire la sua posizione!

cavallostellato
cavallostellato
16 anni fa

comunque ad onor di cronaca, fico, la posizione di rifondazione la conoscono tutti, e la sai anche tu, che non sei uno sprovveduto. Chi ha chiesto consigli monotematici, chi è stato affianco dei lavoratori, chi a gennaio era in ospedale per lo sciopero generale era RC. Mi chiedo perchè dici certe cose, sapendo perfettamente di mentire!?! Anzi, lo so…