Politica

Se Acquaviva continua a dirsi ‘Fin qui tutto bene….’

La Redazione
Per Di Vietri di Rifondazione la nostra città è in rapido declino e non ha alcuna capacità di attrazione nei confronti dei giovani
scrivi un commento 659

Giuseppe Di Vietri, giovanissimo esponente di Rifondazione Comunista, approfondisce la tematica del malcontento dei cittadini e della deriva acquavivese, soffermandosi sulla fuga dei giovani e sulle recenti vicende politico-amministrative. Di seguito la sua nota. 

Viviamo in un paese in caduta libera che, come in un celeberrimo film degli anni Novanta, continua a dirsi “fin qui tutto bene” senza preoccuparsi assolutamente dell’imminente schianto al suolo. Ritengo che sia questa l’immagine in grado di descrivere al meglio la situazione in cui si trova, suo malgrado, la comunità acquavivese.

Vorrei che fosse chiaro come queste affermazioni non siano frutto di una sensazione diffusa ma come, anzi, tutto ciò si possa trovare nelle statistiche ufficiali le quali parlano di Acquaviva delle Fonti come di un paese in rapido declino perché perde in maniera incessante una larga fetta della propria popolazione, quella più giovane, più attiva e più capace.

Acquaviva è un paese che, a causa dell’immobilismo politico che da anni lo logora, non rappresenta più alcuna capacità di attrazione nei confronti dei giovani che devono costruirsi una famiglia o che vogliono mettere in pratica le capacità professionali apprese dopo anni di studi. Solo nella nostra cittadina, infatti, oltre al purtroppo atavico flusso migratorio di popolazione verso l’estero e verso il nord Italia, assistiamo ad una costante migrazione interna che non ha per mete le distanti Amburgo, Milano o Treviso bensì cittadine assai più prossime alla nostra come Gioia del Colle o Cassano Murge. Questo accade perché i prezzi degli immobili sono arrivati alle stelle.

Le responsabilità di questa situazione sono tutte politiche. Si ritorna a parlare, inevitabilmente, di un Piano Regolatore che da quasi trent’anni non decolla e delle responsabilità delle classi politiche del passato, senza però cercare responsabilità anche nel presente in chi, come il sindaco Pistilli, ha avuto a disposizione ben 6 anni di maggioranze al comune per approvarlo.

Forse, però, questa volta ci siamo. Probabilmente in autunno il PRG sarà varato, il sindaco batterà la grancassa e mostrerà la ruota del pavone in piazza ma si spera che in quel momento i cittadini acquavivesi dotati di sagacia e di buona memoria non dimentichino che le amministrazioni Pistilli non potevano farci aspettare oltre per vedere approvato il PRG, ricordandosi, invece, di tutti coloro che hanno dovuto lasciare Acquaviva perchè senza un lavoro o perché non potevano permettersi di acquistare una casa.

Ma non c’è solo il PRG. Non fatevi illusioni, probabilmente la vita della maggioranza degli acquavivesi non migliorerà dopo il fatidico varo. Acquaviva è un paese in caduta libera e la situazione non cambierà finché le iniziative dei singoli cittadini saranno mortificate da un potere politico che tutto vuol controllare, finché non ci sarà una classe dirigente seria e laboriosa, finché continuerà ad esistere una rete clientelare che ancora oggi fa in modo che “tutto cambi perché tutto resti com’è”. Sono queste le vere ragioni per cui i cittadini e soprattutto i giovani rifuggono dalla politica, da un sistema che li inorridisce e li spaventa, da una classe politica che si riversa in piazza in campagna elettorale per poi rinchiudersi per anni nel minuscolo spazio vitale delle sedi istituzionali.

Per questo mi sento vicinissimo agli sfoghi dei cittadini apparsi su AcquavivaLive, persone stanche e schifate da questa politica, che giustamente criticano e contestano duramente. Il mio invito per loro è di segno opposto rispetto a quanto si aspetterebbero: li invito ad entrare in politica, a fare militanza attiva, a spodestare chi si attacca alla poltrona come cozza allo scoglio, a dare nuova linfa all’ormai secca e gretta classe politica acquavivese, indipendentemente dal partito o dal movimento a cui vorranno aderire, perché di persone nuove con principi di correttezza e onestà politica c’è n’è gran bisogno, sempre ed ovunque.

La nostra comunità ha bisogno di persone che sanno cosa vuol dire non riuscire ad arrivare a fine mese, c’è bisogno di chi condivide la dura quotidianità di centinaia di famiglie acquavivesi, abbiamo bisogno di chi è immerso nella vita reale.

Il fallimento e la distanza della politica diventano lampanti quando ci si rende conto che, in un paese con gravi problemi socio-economici, l’unica vera impresa gloriosa compiuta da questa amministrazione comunale è la realizzazione della fontana della stazione!

Come se non bastasse, mentre molte famiglie acquavivesi continuano a vivere quotidianamente questa realtà fatta di sacrifici, allontanamenti e disoccupazione, lo spettacolino dell’estate offerto dall’amministrazione di centrodestra a chi non si poteva permettere una vacanza (unico spettacolo dell’estate acquavivese patrocinato dal comune!) ha raggiunto picchi raccapriccianti.

A luglio, infatti, tre consiglieri del Gruppo Misto e del Cdl avevano per così dire sfiduciato la maggioranza, quindi il sindaco si era (quasi) dimesso perché (quasi) non tollerava più “i continui ricatti dei gruppi di potere della città, che pensano di poter condizionare le sorti di questo paese”.

Agosto inizia, invece, con una breve riappacificazione e con la nomina di un nuovo vicesindaco, quindi scoppia la nuova crisi targata Udc, i cui appartenenti poche settimane prima definivano l’azione dei tre consiglieri dissidenti come “un modo vecchio e becero di guardare alle cose della politica” per poi reclamare anch’essi un posto al sole, concludendo la manfrina estiva con un’apertura al dialogo col sindaco.

Tutto questo farcito da comunicati stampa al fulmicotone nei confronti degli alleati della coalizione di centrodestra che, però, e questo sfiora lo squallore, terminavano tutti con una flebile possibilità di apertura buttata lì alla fine di ogni dichiarazione, come potete personalmente verificare leggendo le pagine ancora presenti su AcquavivaLive.

Di conseguenza, se pace sarà fatta all’interno della maggioranza di centrodestra, dovremo dedurre che il sindaco avrà ceduto ai ricatti e ai condizionamenti dei gruppi di potere cittadini e che l’Udc avrà accettato di collaborare con chi guarda in maniera becera alla politica.

Ecco, questa è l’amministrazione che tra qualche mese si vanterà di aver approvato il PRG dopo “soli” 6 anni ulteriori di attesa, dimenticandosi di chiedere scusa a tutte quelle famiglie che intanto hanno dovuto lasciare Acquaviva, senza pensare ai posti di lavoro che hanno promesso e non hanno creato, badando invece solo a ricattarsi e a far finta di offendersi per spartirsi qualche poltrona mentre i cittadini si ripetono continuamente “fin qui tutto bene” aspettando lo schianto.

È nell’interesse di tutta la nostra comunità, invece, che ci sia quanto prima un ricambio sociale, culturale e generazionale nella classe dirigente di tutti i partiti acquavivesi, cosicché a schiantarsi al suolo, una volta per tutte, sia questa amministrazione comunale e il suo modo di far politica.

sabato 18 Agosto 2007

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
waterart
waterart
16 anni fa

La diagnosi in cui versa la nostra Acquaviva è chiara ormai a tutti e soprattutto la terapia su proposta è quanto mai opportuna.
E’ insita nella modalità della comunicazione, a volte faziosa a volte generalista il malessere di questa comunità…