Raccontata da Patrizia Guida, docente dell’Università del Salento, esce la prima storia della letteratura femminile pugliese. Edito da Mario Congedo Editore, il volume “Scrittrici di Puglia (Percorsi storiografici femminili dal XVI al XX secolo)” di 491 pagine rende giustizia a una folta schiera di narratrici.
Tra le quaranta delle quali è stato possibile realizzare un itinerario letterario, Maria Antonia Scalera Stellini, nata nel 1634 ad Acquaviva delle Fonti e morta ad Ariccia nel 1704. Scrittrice di poesie e di opere teatrali, è lei l’unica a godere di un popolarità nazionale, anche se oggi è sconosciuta.
Nel 1667 la Scalera Stellini scrisse l’opera che la rese famosa, "Li Divertimenti Poetici", dedicandola al Cardinale Sigismondo Chigi e pubblicato a Roma per il Mascardi, discendente di una vivace stirpe di stampatori.
Nata da una modesta famiglia, Francesco e Primiana Molignani i genitori, dopo varie vicissitudini, tra cui due matrimoni, con il secondo marito si stabilì a Roma e poi ad Ariccia, al servizio della residenza castellana dei Chigi.
Amante della letteratura, coltivò con grande passione il suò talento di scrittrice, ottenedo numerosi riconoscimenti tanto da essere inclusa, cosa inconsueta per una donna, tra i pastori dell’Arcadia Romana col nome di Aricia Guateatide.
I Divertimenti del 1677 contano circa 150 composizioni sui più differenti soggetti, religiosi, ecclesiastici, occasionali e autobiografici, tipica espressione dei costumi elogiativi e poetici dell’epoca.
In un’epoca in cui non era consentito dalle convenzioni sociali che le donne entrassero nel sistema culturale, ma che si divertissero con le arti solo nell’ambito delle loro case, l’autrice acquavivese come poche altre si distinse. Non possiamo che esserne fieri.
Ricordiamoci anche di Anita Piscazzi, grande realtà della letteratura contemporanea acquavivese. Scrittrice e poeta….